
ROMA – Giuseppe Turani ha pubblicato questo articolo anche su Uomini & Business, con il titolo “Borse drogate e impazzite“:
L’andamento delle Borse, sia in Europa che in America, è diventato così bizzarro da rendere impossibile qualunque previsione. Si possono guardare con estrema cura gli andamenti dell’economia reale, ma alla fine i listini sorprenderanno sempre. Per questo fatto ci sono almeno tre buone ragioni.
1- I mercati sono drogati.
E anche in maniera molto pesante. Sono drogati dall’immensa quantità di liquidità (soldi) messa in campo soprattutto dalla Federal Reserve, ma anche dalla banca centrale giapponese e altre. I mercati, quindi, sono drogati (perché pieni di denaro di cui non si sa bene che cosa fare e certo nessuno va a fare investimenti con i consumi in crisi) e ogni volta che traballano un poco, ecco arrivare le banche centrali con qualche dose di metadone per impedire ai listini di risvegliarsi e di scendere con i piedi per terra. Un solo esempio per tutti. Il mondo è in crisi almeno dal 2008 e solo ora alcune parti (America soprattutto) ne stanno uscendo. Ebbene, cinque anni fa il Dow Jones stava a poco più di 10 mila punti, oggi ha già superato il 17 mila. In sostanza, in cinque anni (anzi, meno) è di fatto raddoppiato. E questo negli anni che l’America ha trascorso in una crisi molto profonda da cui si pensava non si sarebbe mai più risollevata. La spiegazione per questo clamoroso paradosso è una sola: la droga. Nel caso specifico rappresentata da montagne di soldi messi in giro dalla Federal Reserve. E quindi quelli che temono che prima poi ci sia un crollo all’indietro, quando tutta questa liquidità verrà ritirata, non hanno tutti i torti dalla loro parte. I mercati si stanno comportando come una massaia che riceva di colpo un’enorme eredità e che corre a comprare ogni sorta di cosa (dalle cipolle a casse alle borse di Prada): l’importante è dare sfogo al proprio desiderio di acquisto. In modo del tutto analogo in Borsa non ci si chiede quali siano i conti di questa o di quella azienda, ma solo dove sia meno pericoloso mettere dei soldi.
2- L’economia mondiale è squilibrata.
Non è la prima volta che accade, ma certo che oggi le differenze sono molto grandi. Di fronte a un’America che si è rimessa in moto, sia pure con qualche contraddizione c’è un’Europa che non riesce a schiodarsi, a muoversi. Tutto questo non va bene perché significa che mezzo mondo di fatto è ancora sul bordo della crisi e potrebbe contagiare il resto (il Giappone va avanti a forza di droghe pesanti, la sua banca centrale stampa yen notte e giorno).
3-Trader, hedge fund e intermediari vari giocano al caos.
Queste categorie di operatori guadagnano solo sul movimento (signora mia vendiamo le Ibm e compriamo le Fiat, domani faremo il contrario). Ogni volta sono commissioni che fioccano (pagate dal cliente in cambio del servizio). Quindi uno stato di listini completamente drogato è l’ideale per loro: siamo nel caos e loro sanno muoversi appunto nel caos, incassando commissioni su commissioni (qualche volta perdendo anche soldi, ma sono sempre dei clienti). Da questi operatori, insomma, non viene certo un contributo alla stabilità e alla razionalità dei mercati. Più caotici e misteriosi sono, meglio è per loro.
