ROMA – Ci sono voluti 4 anni perché il Parlamento europeo approvasse, nel corso dell’ultima seduta plenaria a Strasburgo, il trattato di Marrakech. Obiettivo del trattato è facilitare l’accesso alle opere pubblicate per le persone non vedenti, con disabilità visive o con altre difficoltà nella lettura di testi a stampa. Nel mondo sono ben 285 milioni di persone che soffrono di disabilità visiva, di cui ben 39 milioni completamente ciechi.
Il trattato, firmato dall’organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI) nel lontano giugno del 2013, istituisce alcune importanti eccezioni alle norme in materia di diritto d’autore per quanto riguarda tali opere, per favorirne la disponibilità e la circolazione, facilitando per esempio lo scambio transfrontaliero.
La questione è di grande rilevanza. Gli abitanti del pianeta, almeno quelli censiti, che soffrono di disabilità visiva, anche a causa delle norme del diritto d’autore, hanno incontrato fino ad oggi enormi difficoltà ad ottenere libri pubblicati in un formato a loro accessibile (appena il 5% dei libri nell’Ue sono attualmente accessibili anche per le persone con disabilità visive, l´1% nei paesi in via di sviluppo). Facilitando tale possibilità, l’UE compie un passo avanti importante nella tutela dei diritti di queste persone e nella lotta contro la loro esclusione.
Resta il rammarico per l’estrema lentezza con cui l’Ue ha concluso tale trattato, causata dalla reticenza di alcuni Stati membri, che ancora oggi non sembrano impegnarsi al massimo per garantire ai non vedenti il pieno accesso a tutti i contenuti culturali.