Opinioni

Coni, elezioni al covid, le donne avanzano nello sport, da Bolzano la Bellutti sfida il lungo regno di Malagò

Coni, sport. Le donne avanzano. Sfidano antichi tabù da sempre appannaggio dei maschi. Reclamano più potere.Vogliono contare. Sperano in una radicale riforma dello sport. Qualcosa si muove. Nel calcio, ad esempio. È notizia di questi giorni, arriva dall’Uruguay. È storica. Per la prima volta si è riunito il cda del Penarol composto da sole donne, dieci per l’esattezza. Una – Concepcion Picarelli, tifosa storica della curva – ha 92 anni. Sono al timone del club più titolato del Paese ( 52 scudetti, 5 Libertadores ) Il club di Ghiggia e Schiaffino. Dal Sudamerica  arriva dunque un segnale forte.Non sembra destinato alla eccezione.

VOGLIA DI CAMBIAMENTO NELLO SPORT E AL CONI

Andrea Agnelli, presidente ECA ( European Club Association ) – 246 club, sede a Nyon, Svizzera – ha scritto per il primo numero del magazine “ Linkiesta Forecast “. Nwll’articolo afferma  di essere “preoccupato per le conseguenze del Covid”. Perché “ i dilettanti non giocano quasi più. E i giovani non si avvicinano allo sport”. Urge una sterzata. Un cambiamento forte.  

Dice: “Più potere ai club e agli atleti “. Fifa e UEFA gestiscono il calcio senza assumere il rischio di impresa. “Aggiunge: “Occorre uno schema lavoratore-datore di lavoro interamente rinnovato”. Ovvio, per aumentare i ricavi. Il piatto piange.

GRAVINA ANCORA AL TIMONE

Le donne candidate alla presidenza FIGC ci sono, scalpitano, hanno idee, grinta, ma è presto per sognare. Il calcio è una fortezza inespugnabile per le donne. Almeno per questo turno. Gabriele Gravina è in una botte di ferro. Il 22 febbraio, allo Sheraton di Roma, sarà rieletto. Tre leghe sono con lui. Contro sono rimasti Lotito e Vigorito.

Alla presidenza dal 22 ottobre 2018, è atteso da impegni monumentali. Come la battaglia del Recovery Plan (700 milioni allo sport sono pochi). E poi ci sono i campionati da riformare, gli stadi da modernizzare, le agevolazioni fiscali da ottenere.

E le donne? Tre nomi su tutti. Milena Bertolini (Ct della Nazionale femminile). Evelina Christillin (torinese, giro Agnelli, nominata da Renzi alla guida dell’ENIT, nel consiglio FIFA). E la giovane triestina Sara Gama, calciatrice  dellla  Juventus e capitano della Nazionale, papà congolese, laureata,  parla quattro lingue, è consigliere FIGC dal 2018. Da pochi mesi è pure vice presidente AIC; vice di Umberto Calcagno, ligure di Chiavarri. Occhio, Sara cresce.

IL CONI DI MALAGO’ NELLA BUFERA

Il 13 maggio a Milano si sceglie il nuovo presidente del CONI. Giovanni Malagò è in sella dal 19 febbraio 2013, a sorpresa. Doveva essere eletto Raffaele Pagnozzi da Avellino – esito scontato,  si diceva – invece ha vinto “ Megalò “, come lo chiamava Susanna Agnelli, mamma di Lupo Rattazzi, suo socio.  Sette anni di visibilità incandescente e di turbolenze a ripetizione.

Il CONI non è mai stato facile per i suoi 20 presidenti (dal 1914 ). È un arcipelago in costante fibrillazione, con 45 federazioni  che ti tirano per la giacchetta. E poi ci sono le cosiddette “ Discipline associate – sono 19 –  che si fanno sentire. Come quelli del bowling, del biliardo, del tamburello. Per non parlare di quei  simpaticoni “dell’ American football “ che dal 2001 si fanno guidare dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.

Ora c’è l’ennesima bufera. Colpa dell’immobilismo del Governo che non riforma lo sport. Per questo è in arrivo la sanzione del CIO il cui esecutivo si riunisce il 27 del mese. Dice Malagò: “ Stiamo vivendo una situazione normativa surreale. Era impossibile fare peggio. Siamo nel caos da due anni”.

ANTONELLA BELLUTTI, SFIDANTE TUTTA GRINTA

Bolzanina, classe 1968,due volte campionessa olimpica – ori nel ciclismo su pista ad Atlanta ‘96 (inseguimento) e a Sydney 2000  corsa a punti) – ha già detto: “ Non partecipo per puro folclore, corro per vincere. La mia storia sportiva parla di questo”.

Dice di “ aver provato la violenza sulle donne nello sport”  e di volerla combattere.
Malago’ e tutti i suoi fans del Circolo Aniene (tra cui Zoff, Totti, Federica Pellegrini e Carlo Verdone) sono avvisati. Antonella non scherza.

 

Published by
Marco Benedetto