ROMA – Prima o poi verrà lo stato di emergenza anche in Italia, speriamo non per attentati sanguinosi ma per una catena di falsi allarmi che sono tipici della psicosi di questi tempi.
Stato d’emergenza una volta si diceva anche stato d’assedio, vuole dire limitazione di una serie di libertà individuali e non è una buona cosa. Ma in Italia, in particolare per Roma, vorrà anche dire un periodo di tregua dallo stillicidio dei cortei e delle manifestazioni dove bastano poche decine di persone per sconvolgere una città. Tutti fanno la faccia feroce, le collezioni dei giornali sono piene di “basta con i corte il sabato” e poi, puntualmente, finisce che la gente normale, cioè il 99,9 per cento dei cittadini è tenuta ostaggio da un manipolo di prepotenti che abusano dei diritti costituzionali.
Sembra una droga, non ne possono fare a meno e il clima mite aiuta.
A Roma è un rito settimanale, meno frequentato delle Messe domenicali ma con effetti opposti. Negli ultimi giorni c’è stata una accelerazione. Venerdì, fra Corso Vittorio e Piazza Navona, a Roma, all’ora di pranzo, tutto bloccato. Sabato 21 è toccato a Maurizio Landini, che ha bloccato mezza città col suo corteo per un po’ di visibilità e un pugno di voti dalla estrema sinistra, senza considerare che queste fastidiose iniziative allontanano i voti del centro sinistra. O forse proprio tenuto conto di questo.
A dargli manforte i musulmani “buoni” che volevano far capire agli italiani privi di buon senso, che i matti ci sono in tutte le fedi e razze e che la maggioranza dei musulmani, come la maggioranza dei cristiani, sono rispettano il prossimo e vogliono solo lavorare e convivere pacificamente col loro prossimo.
Ormai tanto è il caos che il Messaggero on line non se ne occupa nemmeno più.
Per prepararci al peggio, a futura memoria, vediamo i poteri che hanno i prefetti in Francia dopo la proclamazione dello stato di emergenza:
Imporre il coprifuoco;
· Proibire la circolazione di persone e veicoli nei luoghi e nelle ore tempi fissati dal decreto;
· Di istituire, con proprio decreto, delle zone di protezione o di sicurezza dove la permanenza delle persone viene regolamentata;
· Di proibire la permanenza, in tutto o in parte del dipartimento, a persone che cerchino di ostacolare, qualsiasi sia la maniera, l’azione delle autorità pubbliche. Il ministro degli Interni per l’intero territorio, e il prefetto nel dipartimento possono:
· Ordinare la chiusura temporanea di teatri, sale cinematografiche e di spettacolo, pub e luoghi di incontro di ogni genere;
· Proibire a titolo generale o particolare riunioni di natura atta a provocare o perpetrare il disordine.
Il decreto dichiarante o la legge prorogante lo stato di emergenza possono:
· Conferire alle autorità amministrative il potere di ordinare perquisizioni sia di giorno che di notte;
· Abilitare le stesse autorità ad adottare tutte le misure atte a garantire il controllo della stampa e pubblicazioni di ogni genere così come trasmissioni radiofoniche, proiezioni cinematografiche e spettacoli teatrali.