Premio Fifa The Best, Zurigo dimentica l’Italia. Due finalisti azzurri, due beffe: il c.t. Mancini superato da Tuchel (Chelsea), il portiere Donnarumma scavalcato dal senegalese Mendy (Chelsea). Per loro solo argento. Due verdetti a sorpresa, due risultati legati a cavilli regolamentari. Ma c’è dell’altro. Inutile far finta di niente e versare lacrime di coccodrillo. L’Italia è stata dimenticata dai giurati – certo , non da tutti – per la sua arretratezza. Per i nostri risultati modesti al netto di Wembley.
Va detto: il voto di lunedì 17 nel tempio elvetico non è corretto. Si presta a maligni pensieri. Neanche quando l’Italia vince va a premio sicuro. Possibile? Mancini ha vinto l’Europeo che mancava al Belpaese dal 1968 e lorsignori gli hanno preferito il tedesco Tuchel, a Londra da un anno, dopo le panchine dei giallo neri di Dortmund e la panchina dei rossoblu di Parigi.
D’accordo, ha vinto la Champions League e poi la Supercoppa Uefa anche lui ai rigori, contro i “sottomarini “ spagnoli del Villareal; impresa comunque di caratura nettamente inferiore alla impresa di Mancini a Wembley contro i leoni d’Inghilterra. Su questo non ci piove. Eppure il premio è andato a Tuchel.
Grottesca la bocciatura di Gigio Donnarumma, penalizzato da un regolamento miope che gli ha preferito Mendy in virtù di un articolo che assegna alla giuria dei capitani l’onere della scelta. Ignorate due altre giurie (giornalisti e allenatori) che avevano scelto Gigio, scelto poi nella Top 11.
Nel salone della Fifa House aleggiava un certo disamore per il nostro calcio. L’antico fascino del Campionato ha perduto la sua magia. Colpa nostra. Modesti risultati, spettacolo inferiore a quello offerto dalla Premier o dalla Liga. E poi, come osserva l’esperto Fabio Licari (in giuria a Zurigo) abbiamo “stadi televisivamente inguardabili”. Di più: vecchi, insicuri. Il presidente Gravina questo deficit lo denuncia da tempo. Poi è arrivata la pandemia e addio alla invocata e salvifica modernizzazione.
Ecco i vincitori del Premio Fifa The Best 2021.