Ancora più grave la sua affermazione un po’ guascona che ricorda certi atteggiamenti basati sullo “sprezzo del pericolo” e sul salto nel “cerchio di fuoco”, spesso più ostentati che realmente dimostrati , di una epoca che speriamo passata per sempre. “Mentre andavo ad oltre 300 all’ora, nove persone sono annegate facendo quello che ritenevano un innocuo bagno di mare”. Parole quanto mai approriate alla viglia del grande esodo per le vacanze e alla settimanale vigilia di quei sabato sera che mietono vittime tra giovani. Pronti a raccogliere e ad enfatizzare un concetto che libera da ogni inibizione. E non sulle autostrade tedesche ma sulle nostre strade statali e provinciali. Sono migliaia i morti sulle strade italiane e non è un caso che l’Italia abbia miseramente fallito gli obiettivi di riduzione della inicidentalità e della mortalità proposti dall’Unione Europea e che altri paesi, la Francia, la Spagna ma anche il Portogallo, hanno raggiunto.
Se vuole provare l’ebrezza e i rischi,della velocità . Le consiglio la pista. Li si che la sua GT-R è in grado di dispiegare tutto il suo potenziale. Pensi che al Nurburgring è riuscita a percorrere i quasi 23 km del tracciato in poco più di 7’. Un tempo inferiore a quello ottenuto dalla Formula 1 negli anni 70, prima che l’incidente di Niki Lauda lo escludesse dal novero dei circuiti del mondiale di F1. Certo ci vuole il talento alla guida di un pilota ma anche e soprattutto la professionalità di chi vede nella trasgressione solo un pericolo e che considera le regole non come una inutile costrizione ma come espressione consolidata di una somma di esperienze e quindi condizione necessaria e irrinunciabile per raggiungere la prestazione. Perché non sono tanto l’azzardo o l’incoscienza all’origine di tanti incidenti stradali quanto piuttosto la inconsapevolezza.
Vede caro Speroni la GT-R è una auto piena zeppa di elettronica. Una sorta di angelo custode che affianca il pilota ma che allo stesso tempo finisce per infondergli una illusoria sensazione di sicurezza. Se Lei, come penso è un appassionato di auto, si ricorderà il comportamento della vecchia Alfa Romeo Giulietta. L’avvicinarsi del limite veniva segnalato dall’incremento del rollio in ciurva, poi c’era lo stridio delle gomme. Oggi al limite si arriva senza accorgersene ma nel momento in cui lo si supera l’onnipotente elettronica si tira fuori ed ogni possibilità di intervento del pilota passa per quei pochi centimetri quadrati dell’impronta a terra del pneumatico. E senza aderenza neppure l’elettronica può essere d’aiuto.
Creda a me qualche giro in circuito sarà utile per provare qualche emozione e qualche spavento e toglierle così qualche sicurezza di troppo. O se vuole, facendo ricorso al lunguaggio schietto e diretto che è alla base della comunicazione della Lega, qualche volta “cagarsi sotto salva la vita”.
Cari saluti
Mauro Coppini
