“Lasciare aperte le scuole _ spiega un assessore comunale durante una di quelle dirette di tv locali che hanno informato la popolazione di quanto accadeva_ è stata una scelta per non creare terrorismo o allarmismo o per non infierire su tanti padri e madri che non avrebbero saputo dove sistemare i figli”. E invece Djala, Gioia, Janissa, Serena, Angela, schiacciata tra le automobili, Evelina, sono morte perchè stavano andando o stavano tornando a scuola, richiamate dai responsabili degli istituti a prendere i figli sotto l’alluvione.
E quanti genitori e quanti ragazzi sono stati salvati nelle auto, nei negozi, nelle strade, lungo gli argini dai volontari del soccorso mentre cercano di avvicinarsi a scuola?
Oggi il Fereggiano è beffardamente sporco, invaso da rumenta, la spazzatura in genovese, ma quasi secco anche se lo risali di chilometri, anche se vai dove ieri nessuna guardia ha pensato di andare a misurare la piena per lanciare un allarme che avrebbe salvato gli innocenti.
Oggi sono in stato di allarme altri fiumi, altri rii, il Bormida, l’Entella, il Chiaravagna, il Leira, il Boate…..ma chi li controlla?