Una serie di porte sbattute in faccia appunto fino al Vinai, che giĆ un anno fa si era affacciato a una ipotetica candidatura, ma che era stato stoppato proprio dal suo mentore di oggi, lo stesso onorevole Scajola, che lo aveva sconsigliato (āSei bravo, ma in quanto a prendere votiā¦..ā) e che, invece, oggi lo proietta in una operazione difficilissima di sfida nel clima surriscaldato delle elezioni amministrative più importanti di questa tornata, quelle della Superba governata da un quarantennio da forze di sinistra. Tanto non cāĆØ nessun altro disponibileā¦..
Vinai si ĆØ presentato bello sbarbato e ben pettinato alla conferenza dellāaccettazione di candidatura, dopo aver fatto passare tre giorni di riflessioni che gli sono servite a cercare di guadagnarsi una stupefacente patente di indipendente, lui che milita da un buon decennio sotto le bandiere azzurre: āMi presento come tale, non per rinnegare il passato ā ha dichiarato ā ma per cercare di intercettare un consenso più vasto che la societĆ civile può esprimereā.
Sorriso ecumenico e benedizioni cardinalizie sulla testa, il candidato del centro destra ha subito dato prova di cosa significa per lui questa indipendenza civica, annunciando che il suo lancio avviene con lāaiuto di due liste, appunto, civiche, che meritano una attenta osservazione da chi cerca di decifrare lo sconquassato quadro politico genovese di questi mesi.
La prima lista ĆØ capeggiata da Pasquale Ottonello, niente meno che un attuale assessore della giunta Vincenzi, cioĆØ un ānemicoā che, vista andare a fondo la barca della signora sindaco, silurata da Doria nelle Primarie, ha compiuto un clamoroso voltafaccia. Questo Ottonello, giĆ socialista dellāera craxiana, sindacalista Uil passato a Forza Italia negli anni dāoro del berlusconismo, un anno fa aveva mollato il suo incarico di presidente di un importante Municipio genovese, quello del Medio Levante, uno dei pochi in mano alla Destra, per saltare sul carro di Marta Vincenzi.
Anche allora il gesto aveva destato grande scalpore a destra, e nel centro sinistra, dove era stato interpretato come lāestrema spregiudicatezza della signora sindaco, capace di decidere da sola come fare e disfare le alleanze, tanto sicura era di stravincere nelle elezioni del suo secondo mandato. Ottonello ha governato in una giunta di centro sinistra aperta anche al Sel, cioĆØ alla formazione oggi vicina a Doria ed oggi abbandona il vascello per risalire a bordo del centro destra, rivendicando una matrice socialista, che forse non ĆØ tanto gradita ai cardinali, nelle orecchie dei quali il suo nuovo capo sussurra confidenziale.
Lāaltra lista civica di appoggio ĆØ, non a caso, indicata come particolarmente aperta al mondo cattolico, quello dei āsussurriā, ma non ĆØ stato ben identificato da Vinai, troppo impegnato in queste ore a decidere se dimettersi o no dal due ruoli importanti che ricopre nella Fondazione Carige e nellāAnci.
āVado senza paracadute per rendere servizio alla cittĆ ā, dice ancora ecumenicamente alla platea un poā interdetta dei maggiorenti Pdl, insanabilmente divisi tra i seguaci scajolani, che risultano vittoriosi e quelli del senatore Luigi Grillo, il nemico interno, sostenitore di altre soluzioni molto più esterne e sicuramente meno āintegralisteā di quelle che la candidatura Vinai rappresenta.