Gioco d’azzardo, è in corso un attacco su larga scala e Cesare Lanza si chiede se non ci sia della malafede in tutto ciò. In questo articolo, pubblicato anche sul suo blog, avverte: il proibizionismo del gioco di Stato favorirebbe solo malavita, mafia e camorra.
Si ripetono gli episodi in cui si tende a demonizzare il gioco d’azzardo o anche semplici giochi, che rientrano nello standard di piccole lotterie. Io non so se ci sia buona o malafede, o pura incompetenza. Invito a tre riflessioni.
La prima: in nessun Paese, tra i tanti non meno civili del nostro, esiste questa furiosa campagna censoria, moralistica, ingiustificata.
La seconda: per le casse dello Stato, gli introiti provenienti dal gioco sono preziosi per il bilancio. La terza: se il gioco fosse proibito, dallo Stato passerebbe alle mafie e alle camorre, come è sempre successo, di fronte a illiberali proibizionismi.
Conclusione: non c’è motivo per osteggiare le attività del gioco o per progettare di proibirlo; tocca allo Stato, come succede dovunque, vigilare e intervenire, in caso di abusi e reati.