Non m’interessa sapere se Berlusconi abbia commesso dei reati, non voglio leggere i testi di possibili intercettazioni telefoniche, non voglio vedere la foto di Ruby e delle sue amiche, trovo insopportabili le dichiarazioni di Lele Mora e di Emilio Fede, vorrei un decreto per proibire l’espressione “la ragazza lavorava per scuderia di Lele Mora”, quasi fosse una giumenta da affittare ai facoltosi frequentatori del circolo ippico. Mi auguro anche di non dover ascoltare un’omelia del solito monsignor Fisichella, implorante la consueta contestualizzazione, così dopo la relativizzazione della bestemmia, potremo festeggiare anche la contestualizzazione dei festini e delle telefonate in questura.
A costo di scontentare qualche amico e compagno, dichiaro che non mi interessa nulla di tutti i gossip sulla vita del presidente, non mi interessano più, non mi fanno neanche ridere e trovo insopportabile che si raccontino barzellette sulle sue storie, sulle minorenni, su Noemi e Ruby, sulle prestazioni plurime. La trasformazione della spazzatura in barzelletta perché “così fan tutti” è il mantra del presidente, pessimo statista, ma incontrastato sovrano della comunicazione senza contraddittorio. Nessuno come lui ha la capacità e i mezzi mediatici per sviare l’attenzione dal tema, per buttare la palla in tribuna, per distrarre l’attenzione generale dai suoi errori ed orrori.
Nelle prossime ore, sfruttando anche il caso Ruby, farà di tutto e di più: dossier contro ex amici ed avversari, miracoli di san Gennaro, rimozioni mediatiche della spazzatura, servizi a reti unificate sull’uomo che ha un cuore d’oro e aiuta chi ha bisogno a dispetto di quei piccoli uomini, giudici, cronisti e politici, che vivono di rancore e di cattiveria. Le proverà tutte, aiutato dai media di proprietà ormai trasformati in badanti di un vecchio uomo di spettacolo che fatica a trovare i tempi e e la battuta giusta. Quella che un tempo gli veniva naturale.
Questa volta non sarà facile neppure per lui, perché quanto è accaduto ha acuito il risentimento sociale di chi ha bisogni che non troveranno mai soddisfazione, per di più in un momento nel quale Berlusconi e i suoi chiedono agli italiani sacrifici e rinunce.
“Mi occupo di spazzatura e non di spazzatura mediatica..”, così ha risposto un presidente terreo alle domande di una seria e a combattiva giornalista di Repubblica, Concita Sannino.Questa volta faticava a ridere lui, rideva nervoso Bertolaso, non rideva nessuno in sala, neppure i cortigiani.
Il re è ormai fuori controllo, lo sanno anche i valvassori e ormai lo sussurrano nei corridoi dei palazzi del potere, angosciati ma impotenti.
“Stacchiamo la spina il prima possibile..”, ha dichiarato Bersani, “Se ne vada” ha tuonato Di Pietro, “Non si può andare avanti così..”, ha aggiunto Casini, e probabilmente la stessa cosa la pensa non solo il presidente Fini, ma anche i parlamentari rimasti nella Pdl, ma non disponibili a seguire e inseguire Berlusconi in tutte le possibili avventure.
A questo punto meglio, molto meglio presentare la mozione di sfiducia, chiedere la votazione in aula, pretendere che ciascuno di noi si esprima non su Noemi e Ruby, ma sulla impossibilità di proseguire in queste condizioni politiche, economiche, sociali, etiche.
Meglio, molto meglio votare piuttosto che continuare a restare in questa palude senza discariche.