“Caterina Simonsen muori”: piccoli squadristi crescono

Caterina Simonsen (foto Facebook)

ROMA – La madre degli idioti sarebbe sempre incinta, almeno stando ad un non elegantissimo adagio popolare. A confermarne la veridicitá, tuttavia, provvede la cronaca quotidiana, e non solo quella politica. L’ultima notizia dal ” Fronte degli imbecilli in servizio permanente effettivo” arriva ora da Bologna, dove vive e studia Caterina Simonsen, una ragazzo di 24 anni, studentessa della facoltá di veterinaria.

Caterina, da sempre, ha dovuto lottare contro 4 malattie rare, che hanno pesantemente condizionato la sua esistenza. Qualche giorno fa, per esprimere il suo ringraziamento a chi l’ha salvata, ha scritto: ” Io Caterina sono via grazie alla ricerca che include anche la sperimentazione animale..”.

Non lo avesse mai fatto! Cosiddetti militanti animalisti, alcuni persino con tanto di nome e cognome, non si sono limitati a contestare le sue parole, ma le hanno augurato di morire, di restare soffocata, di essere sottoposta alle medesime sevizie degli animali. Uno, ancora piú fine, ha scritto che se fosse morta subito,nessuno se ne sarebbe accorto e sarebbe stato meglio per tutti.

Comunque la si pensi sulla ricerca e sulla sperimentazione animale, non si può fingere di non sentire e di non vedere quanto rancore e quanto squadrismo percorrano la rete e non solo la rete. Molti, troppi , con o senza forconi, vogliono impalare chiunque la pensi diversamente o sia diverso per colore, fede, scelte politiche e sessuali.

L’esercito degli indignati speciali comprende, al proprio interno, anche la falange degli ” Imbecilli speciali”, forse i piú pericolosi,quelli che non hanno rispetto neppure per una ragazza di 24 anni, costretta a combattere per la vita, e che ha voluto esprimere il suo ringraziamento a chi, a suo giudizio,Le ha consentito di respirare, di vivere, di studiare.

I cosiddetti militanti animalisti che hanno insultato Caterina, che ovviamente non hanno nulla a che vedere con le tante associazioni che tutelano i diritti degli animali, ci ricordando molto quel dottore nazista che piangeva per l’improvvisa morte del suo canarino e, subito dopo, somministrava il gas letale a qualche migliaio di ebrei.

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Alberto Francavilla