ROMA – Il naufragio, tragico e stolto, della Concordia ha travolto anche quello che restava della Rai, un tempo servizio pubblico radiotelevisivo. Per ore e ore la la Rai non ha promosso una sola edizione straordinaria, e si è salvata solo per la tempestiva copertura garantita dalla radio e da Rainews. Come è mai possibile che , di fronte ad una simile tragedia, ci vogliano ore e ore per garantire un filo diretto con una pubblica opinione preoccupata, che vorrebbe sapere e capire, ed è costretta a subire prove di cucina, documentari sulle bellezze italiane e persino le diverse edizioni di ” Oggi al Parlamento”.
Nulla da dire sulla lunga diretta dedicata all’incontro tra il Papa e Monti, ma davvero era quello l’evento della giornata? Possibile che ormai il cervello e il cuore della Rai non riescono ad andare oltre il protocollo e gli ossequi istituzionali? Non si tratta di dettagli, che ci sta a fare un servizio pubblico se, neppure in queste occasioni, si rivela capace di stravolgere i palinsesti, di buttare la pubblicità, di non guardare in faccia a nessuno e di illuminare a giorno gli eventi. Non ci sono giustificazioni possibili, quello che è accaduto è più grave di qualsiasi altra faziosità, omissione, censura, proprio perché, in questo caso, non c’è neppure il vergognoso alibi della obbedienza dovuta a questo o a quel potente di turno.
A meno che non si voglia dare ascolto al ” malfidato di turno” che ricorda come Costa crociere sia un potente inserzionista, e quante “marchette” travestite da servizi siano state regalate, in questi anni, dalla Rai agli amici armatori. Come può accadere che una emittente ” privata”, La Sette, abbia rinunciato a mandare in onda il nuovo programma di Serena Dandiniper lasciare tutto lo spazio allo speciale curato da Enrico Mentana, ed invece la Rai abbia trasmesso come se nulla fosse: ” Ballando sotto le stelle”.
La direttrice generale ci ricorda spesso la sua attenzione per i valori della ” cattolicità”, se non altro per questo avrebbe dovuto intervenire di persona, segnalare la inopportunità della scelta, stimolare l’azienda ad essere alla altezza della situazione e della emergenza, invece nulla è accaduto. Il ben più drammatico naufragio della Concordia ha reso ancora più evidente il già avvenuto naufragio della Rai. Il presidente Monti ha annunciato che il dossier Rai è già sulla sua scrivania. Se non si affretterá ad aprirlo e ad assumere le conseguenti decisioni, si troverá a gestire e far pagare ai contribuenti un fallimento già annunciato.