ROMA – Ezio Mauro, il direttore di Repubblica, ha invitato il presidente Renzi a stoppare la legge sulla diffamazione, attualmente alla Camera per la terza e definitiva votazione, dopo di che quella che sempre più assomiglia ad una norma bavaglio diventerebbe legge dello Stato.
Dal momento che Blitz, il suo direttore Marco Benedetto ed articolo 21, lo hanno sempre sostenuto, non possiamo che condividere il suo appello.
Quel testo, di passaggio in passaggio, è ulteriormente peggiorato, dietro la retorica della abolizione della pena del carcere, sono state introdotte disposizioni capestro in materia di multe, di modalità delle rettifiche, di equiparazioni tra editoria tradizionale e nuovi media, per non parlare del nulla in materia di cosiddette “Querele temerarie”.
Se questo testo dovesse essere approvato, l’esercizio del diritto di cronaca diventerebbe ancor più problematico e i “Temerari”, specie se ricchi e potenti, potrebbe continuare a minacciare i Lirio Abbate, i Giovanni Tizian e chiunque altro osasse mettere il naso nel malaffare e nella Mafiacapitale di turno.
Una simile legge non potrebbe che peggiorare ulteriormente la già precaria posizione italiana in tutte le graduatorie internazionali in materia di libertà di informazione.
Questo è il momento per indire una grande manifestazione nazionale per chiedere che questo testo sia affossato,ora e subito.
Se proprio il Parlamento vuole approvare qualcosa, potrebbe limitarsi a recepire le sollecitazioni delle istituzioni europee che hanno chiesto all’Italia di abrogare il carcere per direttori e cronisti. Lo ripetiamo per l’ennesima volta: quello che non ci piaceva sotto il governo Berlusconi, non può e non deve essere accettato neppure sotto il governo Renzi!