Pio La Torre e il caso della targa rimossa: storia di affari e mafia

ROMA – Il 30 aprile del 1982 la mafia ammazzava Pio La Torre, segretario regionale del Pci, e Rosario Di Salvo, suo compagno ed amico. La Torre fu l’unico parlamentare nazionale ad essere colpito durante l’esercizio del mandato, a testimonianza dell’odio nutrito per lui e per il suo impegno contro l’intreccio tra politica, affari e mafia, anche in relazione alla costruzione della base missilistica di Comiso.

Per ricordare quel sacrificio il comune di Comiso decise di intitolare l’areoporto a Pio La Torre. Nel 2007 il nuovo sindaco, espresso dalla destra. decise di levare quel nome e di rimettere quello del generale Magliocco, eroe del fascismo, caduto mentre “portava la libertà ai poveri etiopi”.

Quella decisione fu avvertita come uno sfregio da migliaia e migliaia di cittadini, di ogni parte politica, che chiesero che quel nome non venissero levato. Si pronunciarono le più alte cariche dello Stato, ma quel sindaco non fece una piega: quel nome doveva essere levato e fu levato.

Ora, in Sicilia, non c’è più Cuffaro, ma Crocetta, ed anche a Comiso l’aria è cambiata. Il nuovo sindaco, Filippo Spataro, ha già manifestato l’intenzione di riaprire il fascicolo e di riaprire la discussione.

A lui e al presidente Crocetta andranno tutte le firme raccolte a suo tempo dal centro Pio La Torre e dalla associazione Articolo 21 per chiedere che quel nome torni al suo posto, non solo per riparare ad un oltraggio, ma anche per non disperdere la memoria di chi è stato ammazzato, perché aveva scelto non di contrattare con la mafia, ma di contrastarla.

 

 

 

Published by
Alessandro Avico