Renato Brunetta attacca Rai 3: “Khmer rossi”. Alleati del Pdl tacciono…

Renato Brunetta

ROMA – Rai 3, diretta da Andrea Vianello, ricorda al deputato Renato Brunetta, parole sue, la stagione dei “Khmer rossi”, quei feroci e sanguinari assassini in camicia rossa,che spadroneggiavano in Cambogia.

In effetti negli armadi di viale Mazzini e in quello personale di Vianello, sono nascosti gli scheletri dei militanti berlusconiani, prima invitati, poi fatti a pezzi e nascosti, forse sotto il cavallo, in una sorta di remake del film “Arsenico e vecchi merletti”

L’unica cosa che non torna in questa denuncia, forte e chiara come si usava dire un tempo, è la presenza quasi quotidiana sugli schermi di Rai 3 e del Tg3 dei vari Gasparri, La Russa, Bernini, Lorenzin, Di Girolamo , Ravetto, Alfano, Gelmini, Cicchitto

A meno che non si tratti della ennesima messa in scena, tipica dei bolscevichi, e che quei signori in studio altro non siano che manichini, controfigure, pupazzi telecomandati.

In realtà, dietro l’attacco dei cosiddetti falchi, aquile ci sembrerebbe parola troppo impegnativa, si nasconde un piano da non sottovalutare.

L’attacco quotidiano e preconfezionato alle poche reti non direttamente controllate dal signore del conflitto di interessi, ha il solo scopo di preparare il terreno, politico e mediatico, alla campagna già predisposta da scatenare in caso di condanna del capo.

Le reti Mediaset stanno  predisponendo un piano speciale, una sorta di gigantesca docufiction contro giudici, tribunali, Corte costituzionale.

L’obiettivo è quello di rovesciare ruoli e responsabilità, di aprire la strada o alla controriforma della giustizia o alle elezioni anticipate, da condurre disponendo di un immenso patrimonio economico e mediatico.

Per altro sarà bene non dimenticare che oggi la destra berlusconiana continua ad avere la maggioranza dentro il consiglio di amministrazione della Rai ed anche a La 7 sono in corso ” Lavori di ristrutturazione”.

L’attacco preventivo, al di lá degli aspetti ridcoli, nasconde dunque una strategia non banale, come sempre per altro, da oltre un ventennio.

Quello che sorprende, tuttavia, non sono i loro attacchi, ma il silenzio e l’imbarazzo dei loro alleati di oggi che, al momento buono,scopriranno di essere il principale obiettivo di questa offensiva.

Contenti loro, con quel che segue e seguirá, inevitabilmente!

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Alberto Francavilla