Opinioni

Il Conte furioso, Prodi lo brucia: Schlein federatrice della sinistra, altro che grillini, Pd uber alles

Il Conte furioso: chi ne esce con le ossa rotte dall’ultimo weekend politico è proprio lui, l’avvocato del popolo. Probabilmente Giuseppe Conte avrà letto e riletto quel che ha detto Romano Prodi all’ultima convention del Pd. Il patron del centro sinistra, il presidente del fu Ulivo, è stato molto chiaro a proposito.

Dopo essersi sperticato in lodi parlando di Elly Schlein, ha lanciato la sua inaspettata proposta. Sarà lei la donna del futuro, quella che potrà diventare la federatrice del partito e quindi del tanto agognato campo largo. In parole semplici, qual è il progetto dell’ex presidente del consiglio?

Eliminare tutte le correnti che travagliano il Pd, trovare una unità di intenti per l’intera sinistra e chiamare a condurre la danza alla giovane Elly, diventata la numero uno per volere del popolo che crede nel partito democratico e non della dirigenza che da anni fallisce senza raggiungere nessun risultato.

Una botta tremenda per Conte che certo tutto poteva pensare tranne che Prodi arrivasse a tanto. Lei la federatrice ed io? L’interrogativo è il vero problema del futuro. Ormai, lo stesso presidente dei 5Stelle non fa mistero delle sue mire.

Fino a poco tempo fa, preferiva rimanere nell’ombra, parlare e non parlare o addirittura cucirsi la bocca. Forse è stata proprio Giorgia a invogliarlo ad uscire allo scoperto senza più misteri. In aula, in Parlamento quando la premier ha dovuto prendere di mira il più accanito dei suoi avversari ha fatto il nome di Conte senza dir nulla della Schlein.

Dopo un primo silenzio imbarazzante, il capo dei grillini si è infuriato e, insieme con i suoi più stretti collaboratori, ha voluto affrontare il problema. Dopo essere stato “licenziato” da Palazzo Chigi ha sempre avuto in animo un unico risultato: quello di approfittare della debolezza di Elly per poter aspirare ad essere lui il vero interlocutore della sinistra-sinistra. Il gioco non era difficile.

La segretaria si dimenava fra i continui litigi degli esponenti del partito e faceva fatica a trovare il bandolo della matassa. Conte taceva, ma in cuor suo era felicissimo che il Pd facesse acqua da tutte le parti. Aspettava solo il momento migliore per la stoccata finale in grado di farlo trionfare.

Tutto questo finché Prodi non si è espresso in modo chiaro. Perché sono pericolose le parole del patriarca a favore della Schlein? Semplice: nel cuore dei moderati del Pd e di quanti fossero vicini all’Ulivo, il ricordo di quei giorni felici non è stato dimenticato. Anzi. Non erano in pochi (e lo sono tuttora) coloro che sognavano un nuovo progetto identico a quello che aveva permesso al centro sinistra di guidare il Paese senza se e senza ma.

Ora, la situazione è cambiata: Elly è la numero uno di via del Nazareno, ma vive giorni difficili e per andare avanti deve sudare le proverbiali sette camicie tirando un colpo alla botte ed un altro al cerchio. Durerà? “Certamente si”, sostengono i suoi fedelissimi. “Soltanto con lei il partito può avere speranze di poter tornare ad essere maggioranza”.

I dubbiosi tacciono e siedono sulla riva del fiume, forse aizzati dallo stesso Conte spiazzato dall’intervento di Romano Prodi. Comunque, l’idea del professore è andata diritta al cuore dell’avvocato che adesso dovrà ricominciare da capo se non vuole dire addio ai suoi sogni di “premier della sinistra”. Insomma, un week- end da dimenticare per il grillino dei grillini.

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Alessandro Avico