Europee. L’estrema destra all’assalto del Parlamento di Strasburgo

Il Parlamento Europeo

BELGIO, BRUXELLES – Il Front National di Marine Le Pen che conquista 11 città in Francia, il Pvv di Wilders possibile primo partito in Olanda, l’Fpo che fu di Haider in lotta per il primato in Austria: segnali dell’assalto dell’estrema destra populista al prossimo Europarlamento, cui la prossima settimana si unirà ufficialmente la Lega Nord di Matteo Salvini. No all’euro, stop all’immigrazione, i messaggi in comune della cordata.

I contatti Fn-Lega sono stati annunciati e pubblicizzati da tempo, ma martedi prossimo, durante l’ultima plenaria a Strasburgo, è previsto un nuovo incontro Le Pen-Salvini, con conferenza stampa comune. In cui saranno probabilmente definiti anche i confini dell’alleanza, che per ora include anche i separatisti fiamminghi del Vlaams Belang ed i Democratici svedesi. Nel nuovo Parlamento europeo entreranno anche deputati neonazisti: due greci di Alba Dorata, un tedesco dello Npd. E gli antisemiti ungheresi di Jobbik potrebbero aggiungere un seggio ai tre già conquistati alle europee del 2009.

Ma la Le Pen, che punta alla rispettabilità e rifiuta l’etichetta neofascista, finora ha sempre categoricamente escluso di imbarcarli. Gli indipendentisti ed euroscettici dell’Ukip, secondi nei sondaggi britannici, avrebbero teoriche affinità politiche. Ma qui è il leader Nigel Farage – che nella legislatura uscente ha fatto gruppo con la Lega – ad escludere ogni possibile apparentamento. Per formare un gruppo all’Europarlamento è necessario avere almeno 25 deputati di almeno sette diversi paesi. Per ora gli alleati noti vengono da sei paesi.

Secondo Lorenzo Fontana, capogruppo del Carroccio a Strasburgo, arriveranno esponenti “di 9-10 paesi”, ma è proprio l’estensione geografica della nuova rete ciò che Le Pen e Salvini dovranno chiarire. In ogni caso, grazie anche al contributo del M5S – che dovrebbe mandare una ventina dei suoi a Strasburgo – sarà senza precedenti l’ondata euroscettica che da quasi tutti i 28 paesi della Ue si abbatterà su Strasburgo per travolgere “questa Europa”. Che viene criticata anche dai suoi padri, popolari e socialisti.

Secondo l’ultima proiezione del Parlamento, compiuta elaborando le medie dei sondaggi nazionali, l’area dell’euroscetticismo di destra raccoglierebbe complessivamente 133 seggi sul totale di 751. Aggiungendo Tsipras e la Sinistra Unitaria si arriva a 184. E a 225 mettendoci anche i conservatori. Con i popolari e i socialisti testa a testa per la maggioranza relativa (divisi da sei seggi, 214 a 208), con i liberal-democratici a quota 60 ed i Verdi a 44, l’effetto dello tsunami euroscettico rischia di essere paradossale: solo una ‘grosse koalition’ Ppe-S&D può arrivare alla maggioranza assoluta di 376, necessaria ad esempio per l’elezione del successore del presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso.

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lgermini