
USA, WASHINGTON -I video shock degli ostaggi americani decapitati lasciano il segno sull’opinione pubblica americana, sempre più preoccupata per quel che accade in Iraq e in Siria. E sempre più scettica sulla reale capacitĆ di Barack Obama di gestire la minaccia jihadista e le tante crisi internazionali.
Gli ultimi sondaggi parlano chiaro e consegnano un presidente americano sempre più in calo di popolarità e criticato non solo dagli avversari politici di sempre, ma anche da moltissimi suoi elettori.
Secondo Gallup, l’approvazione per l’operato complessivo di Obama ĆØ oramai scesa al 39%, col 54% dei cittadini Usa che bocciano l’azione del loro Commander in Chief, soprattutto in politica estera. Vedi anche gli scarsi risultati ottenuti dalla Casa Bianca sul fronte della crisi ucraina e su quello della questione mediorientale.
Per l’istituto Rasmussen, il 73% degli intervistati nell’ultima rilevazione si ĆØ detto “molto preoccupato” per la mancanza di una chiara strategia dell’amministrazione Obama nel combattere l’esercito dello Stato islamico dell’Isis, considerato oramai la principale minaccia per la sicurezza nazionale.
A pensarla cosƬ, secondo l’ultimo sondaggio di Pew Research, ĆØ il 67% degli americani, che a seguire indicano tra i maggiori pericoli per gli Usa le tensioni con la Russia, il virus Ebola, i programmi nucleari di Iran e Corea del Nord, il rafforzamento della Cina, i cambiamenti climatici e il conflitto tra israeliani e palestinesi. Mentre Obama in queste ore cerca di scrollarsi di dosso le feroci critiche rivoltegli e di recuperare la sua leadership tra gli alleati della Nato, i dati di Pew Research mostrano come sempre piĆØ americani pensino che il presidente non sia “abbastanza duro” in politica estera e sul fronte della sicurezza nazionale. la vede cosƬ il 54% degli intervistati, mentre per il 31% Obama “non fa molto” per risolvere le crisi in corso. E aumenta la fetta di opinione pubblica che chiede un intervento più deciso in Iraq e in Siria, anche inviando truppe sul campo per combattere i militanti del califfato.
Secondo l’istituto Rasmussen si ĆØ saliti al 30% dal 12% di dicembre, segno che le atrocitĆ e le brutalitĆ dell’Isis mostrate in diversi video cominciano a fare breccia su una popolazione che – come ha più volte incautamente ripetuto lo stesso Obama – pensava di essere appena uscita da due decenni di guerre. E coloro che si oppongono ai cosiddetti ‘boots on the ground’, alle truppe a terra, sono drasticamente scesi dal 71% della fine del 2013 al 41% di oggi.
