Ucraina. Putin tiene duro, il premier di Kiev mercoledi da Obama

Vladimir Putin

RUSSIA, MOSCA – Ad una settimana dal referendum per il ritorno in Russia della Crimea, dove domenica  ci sono stati i primi scontri tra filo russi e filo Kiev, Putin scende in trincea non solo continuando ad occupare militarmente la penisola ma anche difendendo la “legittimità” delle nuove autorità locali e della consultazione referendaria. Più o meno allo stesso momento, la Casa Bianca ha annunciato che il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, riceverà mercoledi a Washington il premier ucraino Arseni Iatseniuk, per tentare di trovare una soluzione pacifica alla crisi nel rispetto dell’integrità dell’Ucraina, e con il sostegno economico della comunità internazionale.

Putin ha ribadito la sua linea nelle telefonate alla cancelliera tedesca Angela Merkel e al premier britannico David Cameron, entrambi fermi su posizioni diametralmente opposte. Ma, secondo Londra, il presidente russo ha assicurato allo stesso Cameron di “voler trovare una soluzione diplomatica alla crisi”, promettendo di parlare al suo ministro degli esteri Serghiei Lavrov del gruppo di contatto sollecitato dalle cancellerie occidentali. Putin “ha riconosciuto che è nell’interesse di tutti noi avere un’Ucraina stabile”, ha sottolineato Downing Street. Intanto però blinda la Crimea ipotecando la sua annessione a Mosca, per dettare le condizioni dell’eventuale mediazione.

La linea rossa del Cremlino, secondo molti analisti, e’ la permanenza della flotta russa del Mar Nero a Sebastopoli, la sicurezza e la tutela (compresa quella linguistica) della minoranza russa, anche tramite una maggiore autonomia locale, e il mantenimento della neutralità di Kiev, ossia la non adesione alla Nato. Garanzie difficili da ottenere in questa situazione di inasprita conflittualità internazionale e divisioni interne. Domenica  in una Maidan ostile è tornata ad affollarsi, dove il premier Iatseniuk ha ammonito Putin che Kiev “non cederà un centimetro” della sua terra alla Russia.

E ha promesso, in base al memorandum di Budapest del 1994, la protezione della Gran Bretagna e degli Usa, dove mercoledi sarà ricevuto da Obama per ”discutere su come trovare una soluzione pacifica che rispetti la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina” e ”del sostegno che la comunità internazionale puùò fornire all’Ucraina per affrontare le sfide economiche”, come ha spiegato il portavoce della Casa Bianca Jay Carney.

A Maidan ha preso la parola anche un commosso Mikhail Khodorkovski: la grazia ricevuta a fine anno dal suo nemico Putin dopo 10 anni di carcere non gli ha impedito di criticare duramente il potere russo e la sua propaganda nella vicenda ucraina, scaldando la folla con slogan come “Russia, vattene”. “Battetevi e trionferete. Dio vi aiuti”,  ha concluso, pronunciando in ucraino una famosa frase del poeta di casa Taras Shevcenko, simbolo della lotta di indipendenza ucraina contro l’impero russo e di cui  il Paese festeggiava i 200 anni della nascita radunandosi intorno ai suoi monumenti, a partire da quello di Kiev.

La divisione del Paese sta anche in questi simboli: i filo russi, infatti, continuano a manifestare sotto i monumenti di Lenin. E se  Maidan ha osservato un minuto di silenzio per le vittime della repressione poliziesca, a Donetsk, nell’est russofono, 10 mila attivisti filo Mosca hanno reso omaggio agli agenti rimasti uccisi nella protesta, impedendo anche un comizio del candidato presidenziale Vitali Klitschko. A Lugansk, altra grande citta’ dell’est ucraino, i filo russi hanno invece occupato la sede dell’amministrazione regionale e chiesto le dimissioni del governatore.

In Crimea, infine, i primi scontri tra opposte fazioni: a Sebastopoli un centinaio di uomini armati di fruste e manganelli ha attaccato il servizio d’ordine che proteggeva un raduno di filo Kiev, accusandolo di appartenere a ”Settore destro”, il movimento paramilitare accusato da Mosca di posizione neo-naziste. Intanto Kiev accelera sulla firma della parte politica dell’accordo di associazione con Bruxelles, che potrebbe avvenire il 17 o il 21 marzo, secondo quanto annunciato via twitter dal ministero degli Esteri ucraino.

 

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lgermini