Anziani col difetto di morire. Nell’illusione, anche impietosa, di cavarsela rispunta l’idea di confinare gli anziani a casa.
Così la smettono questi anziani di dar fastidio al prossimo ammalandosi.
UNA RSA PER 15 MILIONI
Poca pietà nell’idea arguta di murare vivi gli anziani? Valgono meno di una pizza e una birra nelle testa di coloro che vogliono tener aperti bar e ristoranti e chiusi gli anziani? Una gigantesca Residenza Sanitaria, una Rsa per 15 milioni o giù di lì di over..? Over quanto non si sa. Sì, tutto questo c’è eccome nell’idea che rispunta. Ma quello che maggiormente ingrossa e ingrassa l’idea di cavarsela chiudendo gli anziani è l’illusione che si possa fare e funzioni.
Non funzionerebbe perché si tratterebbe di confinare in casa circa 15 milioni di persone. Cioè un numero incontrollabile e una quantità di persone che non potrebbe essere assistita nella sua reclusione casalinga. Quindi chi dice, parla e resoconta di lockdown solo per anziani non sa di che parla e scrive.
Non funzionerebbe perché, come accade nelle Rsa, non è possibile isolare dal resto della popolazione così tante persone. I contatti, non fosse altro che per nutrirsi e curarsi, sarebbero molteplici e obbligatori.
ANZIANI: UNA IDEOLOGIA DEL FINTO FARE E VERO NON SAPERE
L’idea degli anziani chiusi in casa e gli altri fuori è figlia di una ideologia del finto fare, del pragmatismo di latta e dell’autentico non sapere, della vera e tosta incompetenza. Cioè della miscela che caratterizza la cultura di buona parte del ceto politico (in assonanza con i “valori” di gran parte della cosiddetta società civile). Non funziona in pratica, non si può mettere in pratica e non salva il resto del paese dall’epidemia. Non è una cosa da giudicare in termini dio giusto/ingiusto. E, semplicemente, una illusione. Un po’ schifosa. Ma soprattutto un’illusione.
ANZIANI E NON, DIBATTITO DA ULTRAS
Anziani, non anziani: una società intossicata e velenosa già da prima della pandemia ora si divide in bande ultras contrapposte. Colpa dei giovani killer che se ne fottono e per una birretta si vendono nonna e scuola. No, colpa degli anziani incontinenti nel voler vivere fuori casa e indisponibili a sacrificarsi per salvare nipoti e portafoglio pubblico e privato.
Se non fosse urlarsi contro tra ultra, allora si potrebbe spiegare e anche imporre agli anziani un coprifuoco che scatta prima del coprifuoco per chi lavora. E forse anche percorsi protetti e riservati per anziani nei supermercati e forse anche orari differenziati per anziani nei quali fruire di servizi e altro. E si potrebbe spiegare e anche imporre ai molto giovani che stavolta la festa in gruppo non è trasgressione agli ordini degli adulti ma reato penale, penale e pure odioso.
PAESE CHE FRIGNA
Ma è e resta dibattito tra ultras. In un paese che, spiace dirlo e pochi osano dirlo, frigna. Sì, frigna. Rifiuta l’ostacolo. Rifiuta di essere adulto. Rifiuta di accettare che dolore e danno fanno parte di questa sua vita collettiva. Paese che frigna? Le prove! Eccole: estate sciagurata, sotto cultura da obbligo di riaprire discoteche, ipocrisia di Stato e incoscienza di massa sui bus, ostinazione compulsiva alla movida, gitanti compulsivi all’irrinunciabile pranzo fuori porta, intellettuali che difendono ottusamente la dimensione tragica a teatro e ignorano la tragedia della realtà …L’elenco, sommario, è di Antonio Scurati sulle pagine del Corriere della Sera.
Vanno aggiunti tutti i “riduzionismi”. Delle istituzioni, della politica, di ciascuno di noi. I “riduzionismi” che ciascuno applica ai suoi stessi comportamenti. Miliardi di miliardi di riduzionismi, cioè a me non mi capita, a questo non rinuncio, solo per una volta, che vuoi che sia una volta, un’eccezione alla regola?
MIRAGGIO NATALE
Disposizione d’animo e intelletto che oggi si sostanzia nell’immagine del Natale salvo, salvo dal contagio. Un porre argini temporali, scadenze artificiali alla pandemia che è la dimostrazione del non voler e saper accettare che questo guaio planetario non si scansa. Dolore e danno sono già abbondantemente nelle cose ma la mente e l’animo collettivo del paese cercano esenzione dalle cose, dispensa dalla realtà .
LA LETTERA DELLE CHEF
Sempre sul Corriere della Sera si può leggere la lettera dello chef. Uno tra i tanti, tantissimi possibili esempi del paese che non vuole sapere. Un piccolo ma perfetto esempio del non voler sapere. Un ricamo di argomenti tessuto con il filo del frignare.Â
Eccola la lettera: “restrizioni che non comprendiamo”. Non comprendiamo? E poi l’argomento dell’abbiamo speso. Aver speso per gel e sanificazioni presentato come una esimente, un passaporto, una immunità . Dal contagio e anche dal danno economico. Quindi la citazione dolente di “altri morti”. Le vittime della seconda ondata di contagi? No, “quelli crollati sotto il peso dei debiti”.Â
E quindi la “identità minacciata”, “le multinazionali”, “i potentati stranieri”. Minestrone di parole a sproposito: che c’entra l’identità (quale?), multinazionali e potentati stranieri hanno scatenato o comunque sono esentati dalla pandemia? Mancano le streghe e le pozioni dei nemici e avvelenatori del popolo…
Quindi ancora la richiesta di “anno bianco fiscale”, quindi niente tasse e “sgravi fiscali”. Quindi tasse meno di zero. Cioè cassa pubblica in cui nessuno versa e tutti prelevano. E infine “soprattutto la certezza del non saremo lasciati soli”. L’acuto finale sulla nota più alta e ormai iconica del frignare.