ROMA- Bullismo, titolo e servizio del Tg2 del 3 marzo. Vi si narra di come e qualmente la Regione Lazio abbia deciso di muovere contro il bullismo. Il giornalista narrante rassicura, va subito al sodo: “Ci sono fondi”. Poi passa il microfono al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
Il presidente rassicura a sua volta: “Contro il bullismo niente di calato dall’alto, di precostituito, si tratta di una rivoluzione delle coscienze, che peraltro già c’è…”. Allora se c’è, se già c’è, come in perfetto istituzionalese garantisce Zingaretti, in che consiste la nuova iniziativa della Regione contro il bullismo? Questa domanda ovviamente non la fa il Tg2, viene comunque spontanea.
Dunque, riepiloghiamo: “niente dall’alto…coscienze…”. A Roma, e qui a Roma siamo direbbero “Ma de che??!”. De che, il de che non si desume dal servizio Tg ma dal servizio Tg si può intuire. Infatti giornalista narrante e presidente al microfono convergono sul quanto, 500 mila euro, mezzo milione qui e subito. Per farci che? polizia, repressione contro i bulli? Ma che vi viene in mente? Assistenza sociale e psicologica ai bulli? Difficile, mezzo milione per questo è un po’ pochino.
E allora? Allora, conoscendo i nostri polli, saranno 500 mila euro per qualche depliant patinato sul fenomeno bullismo, qualche ricerca col timbro di università, qualche materiale, magari informatico, di aggiornamento sull’altrimenti ignoto(?) fenomeno del bullismo. Insomma 500 mila euro di integrazione al reddito di qualche sociologo, psicologo e relative associazioni bisognose di un po’ di denaro pubblico.
Come Welfare politico/sociale ci si può stare, va così…Come soldi contro il bullismo, soldi buttati. Però con soffietto tv. Infatti il Tg2 conclude il servizio con il monito-invito-spot: “Ora si attende che le altre Regioni facciano altrettanto”. Ma lo sanno quello che dicono o vanno in automatico?