Giuseppe Cruciani, povera belva: dal bullismo radiofonico alla tv

La discussione tra Cruciani e Sgarbi

ROMA – La “sospensione” alla prima uscita, in realtà chiusura alla prima puntata di “Radio Belva” arriva da lontano e coglie di sorpresa solo chi non conosce stile, cultura e arte di Giuseppe Cruciani. Da tempo Cruciani conduce, con discreto successo di pubblico e soprattutto con calorosa e affettuosa attenzione di tutto il circuito e circo mediatico, “La zanzara” su Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Ogni giorno alle 18,30 parte una lunga e ascoltata lezione, anzi una lectio magistralis di bullismo radiofonico.

Bullismo sì, come quello a scuola. O quello sul web. O quello per strada. Cruciani è quello che mentre stai facendo marcia indietro con l’auto, stai facendo manovra per entrare nel parcheggio che hai visto per primo e mentre indichi con la freccia che sei quasi fermo per entrare lì, sei fermo perché sei arrivato clamorosamente prima degli altri, Cruciani è quello che da dietro si infila quasi a spina nel parcheggio che era tuo. Si infila e poi ti fa la faccia dello embé? Cruciani è quello che ti lascia le seguenti alternative: subisci. Provi a protestare e ti prendi pernacchie. Provi a spiegare e vieni preso per i fondelli. Ci sarebbe l’ultima: reagire, diciamo così, con forza non metaforica. Ma per fortuna quasi nessuno lo fa.

Cruciani, il suo format professionale, quello umano non è dato sapere, è la maleducazione, la non urbanità. Dà sulla voce, mostra disprezzo, bara nel gioco verbale. Maleducazione e ovviamente prepotenza. Forse le recita entrambe, forse gli vengono naturali. Come che sia, il suo è bullismo radiofonico alla stato puro, da manuale. Cruciani non lo ha mai nascosto né dissimulato, anzi ne ha fatto una bandiera da esporre e dentro la quale avvolgersi. Per bullismo radiofonico è stato promosso e premiato. Come succede ad ogni bullo, anche per lui, anche di fronte a lui l’ambiente circostante si è piegato, adeguato oppure ha ammirato e applaudito. Si è ancora una volta verificato il noto fenomeno del fascino che il bullo esercita e diffonde. Bullismo radiofonico, per questo in fondo Mediaset gli h affidato una trasmissione su Rete 4, appunto “Radio Belva”.

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Trasmissione che Sebastiano Messina ha definito su la Repubblica “la più trash e inguardabile mai andata in onda in Italia”. Trasmissione che alla prima puntata Giuseppe Feyles, il responsabile di Rete 4 ha rimosso dalla rete. Trasmissione che alla prima puntata ha convocato e allineato la “peggio” Italia di ogni colore e tendenza: la vecchietta Annarella di Montecitorio, una macchietta del comunismo all’Alzheimer, Mario Borghezio ovvero il leghismo incontinente, ciò che resta di Paolo Villaggio, Maria Giovanna Maglie principessa di un giornalismo malandato, Ilona Staller, i nazisti di alba Dorata e finalmente Vittorio Sgarbi e Alba Parietti. Aldo Grasso sul Corriere della Sera: “Come aver assistito ad una lezione di anatomia con il morto che non è ancora morto”. Il morto secondo Grasso è il talk-show.

Ma ciò che davvero stupisce è lo stupore: Cruciani è così, è una povera belva. Cruciani è il bullismo radiofonico e se ne vanta. Per queste sue doti Cruciani è cercato e pagato. Perché punire, rimuovere, sospendere, chiudere Cruciani se fa Cruciani fa Cruciani?  (Ci sarebbe anche David Parenzo che di Cruciani fa il valletto, farebbe piacere poter pensare che reciti da spalla e che faccia come usa dire lo scemo per non andare in guerra…farebbe piacere pensarlo ma la sensazione è che anche Parenzo sia autentico, al naturale e senza infingimenti di scena).

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Mino Fuccillo