ROMA – Grillo ne ha dette e lanciate tante a sostegno del No al referendum. “I serial killer dei nostri nipoti” quelli del Sì, il “Renzi scrofa ferita” che si agita e urla, più concretamente “elezioni subito a noi a Palazzo Chigi” se vince il No. Anzi, il “se” Grillo non ce lo mette proprio, non lo contempla. Per lui, e c’è da credere ci creda sul serio, il No vince sicuro. Basta che gli elettori seguano il suo consiglio più caldo e stranamente più ignorato dalla comunicazione di massa, perfino da quella grillina o simil grillina.
“Votate con la pancia” è stato l’appello di Grillo agli italiani. Un appello, un consiglio, un metodo. Qualunque cosa voglia dire “votare con la pancia” (può voler dire cose assai diverse tra loro, ad esempio votare con la passione, o il sentimento, o la rabbia, o il rancore, o la cattiva digestione, o i borbottii dell’aria che gonfia lo stomaco, con i miasmi oppure d’istinto…) di certo significa, avverte e consiglia di tener fuori dalla scelta di voto il cervello.
Sa cosa dice Grillo. Sa in fondo anche lui che se uno applica il freddo cervello alla scelta di voto sul referendum il cervello gli dice cose che non proprio si sposano con il No. La legge di riforma da approvare o respingere non è la meraviglia che farà della vita pubblica e istituzionale italiana un orologio svizzero, ma non è certo l’anticamera della dittatura che la propaganda del No racconta. Il cervello, se si applica, lo sa. Se stiamo alla legge non ci sono grandi ragioni per il No, il cervello se chiamato in causa lo sa, e potrebbe dirlo alla mano che vota.
Ma grandi ragioni per il No ci sono nella pancia: No perché mi fanno andare in pensione più tardi, No perché ci sono in strada troppi neri, No perché Renzi non lo sopporto, No perché al governo si dice no e basta. C’è tanto No nella pancia del paese e per stare sicuro Grillo invita e consiglia l’elettore a disconnettere la pancia dal cervello. Se restano fusi e si parlano testa e viscere magari nasce qualche dubbio. Meglio evitare esorta e indica Grillo in persona.
Un leader politico, anzi la guida e il garante di un movimento che è certo forza politica ma si vuole e si dichiara diverso e superiore dal punto di vista etico e anche antropologico, che dice di non votare con il cervello. Grillo la dice molto lunga e sincera, probabilmente anche più di quanto volesse. Usate la pancia, non usate il cervello: questo il messaggio. Fateci un pensiero sopra, magari solo un pensierino. Giudicate voi cosa significa usate la pancia, non usate il cervello. Fateci un pensierino, solo uno. Pensierino piccolo e di cervello, magari domenica andando al seggio del referendum.