Grida sindacali dallo stabilimento dove era stato proclamato sciopero contro obbligo di Green Pass in mensa aziendale: “Non si dividono i lavoratori in chi mangia e chi no!”. Realtà in quello stabilimento: locale della mensa per chi ha il Green Pass e a due passi gazebo allestito a mensa per i non vaccinati e comunque senza Green Pass. Niente chi mangia e chi no. Ma perché tale enfasi, perché tanta propaganda, perché tanta demagogia e bugia?
Perché mentire sul fatto che, ovviamente, mangiavano tutti e perché scimmiottare la movenza demente e feroce di chi ha la sfacciataggine insolente e prepotente di paragonare il Green Pass all’apartheid o alla Shoah? Perché al movimento sindacale italiano sostanzialmente unito in questo viene naturale dare una robusta pacca sulla spalla a tutti no Vax a qualsiasi titolo No Vax?
Dire no al Green Pass è modalità furbetta di dire no al vaccinarsi. Denunciare come oppressivo o discriminatorio il Green Pass è la contorsione apparentemente politicamente corretta del non volersi vaccinare. Pretestuose sono le obiezioni, urticanti e falsi gli argomenti che sostengono il no Green Pass.
A volte perfino ridicoli, come quello di Giorgia Meloni che denuncia la morte economica di ristoranti e bar per via di Green Pass nelle settimane e nell’estate in cui ristoranti e bar non hanno mai guadagnato tanto (effetto della lunga compressione dei consumi e del dirottamento forzato della vacanze tutti o quasi in Italia). Il Green pass non fa danno ad incassi delle attività di ricezione e ristorazione. E non discrimina, tanto meno opprime.
Qualcuno si ricorda che in questo paese come in tutti quelli civili ci sono da anni e anni vaccinazioni obbligatorie fin dall’infanzia? Qualcuno degli “antagonisti” (che pena vedere tra loro anche alcuni gauchisti dal debolissimo pensiero) ricorda che buona parte di color che aprono bocca sono vivi e in salute grazie a quei vaccini imposti per legge?
I sindacati, tutti o quasi, Maurizio Landini in testa. Cosa li porta a far da sponda allo squadrismo negazionista? Qua e là in Italia intimidazioni, minacce e qualche aggressione fisica ai locali dove giustamente e correttamente ti chiedono il Green Pass. Un’attività di fatto criminale segnala come target da colpire ristoranti e bar dove si rispetta la legge e la salute della gente.
A questo, che se ne rendano conto o meno, fanno da sponda i sindacati italiani: se il Green Pass per i lavoratori è costrizione ed esclusione…Da sepolcri imbiancati dirsi favorevoli alla vaccinazione e contrari al Green Pass. Ma perché i sindacati trovano naturale questa posizione?
Sindacati della scuola avanguardia, avanguardia dell’interesse particolare di categoria. L’interesse generale, massiccio, urgente, drammatico, evidente della collettività di scuola in presenza per una generazione altrimenti condannata ad analfabetismo funzionale non solo cede il passo, proprio non esiste.
Riaprire le scuole tutte e in presenza a settembre? Si, ma…Ma dopo che sia stato risolto ben altro…E via con elusioni, dilazioni, diserzioni: i trasporti, le aule, i protocolli…le cavallette, le inondazioni. Sindacati della scuola a far tutto il possibile perché l’interesse generale venga dopo, se c’è posto.
Al punto di aver preteso e quasi raggiunto una indennità tamponi per i No Vax all’interno delle categorie docenti e amministrativi. Sì al Green Pass nelle scuole alla condizione che chi non si vuole vaccinare si veda pagato dallo Stato i tamponi è il trionfo, l’apogeo del pensiero corporativo e di lobby.
Non c’è in realtà molto da sorprendersi, sono molti anni che i sindacati, pur rivendicando una funzione nazionale e una missione collettiva, l’hanno in realtà perduta quando non vilipesa. Da anni non percepiscono e non praticano più alcuna responsabilità nei confronti dell’interesse generale e collettivo. Ad onor del vero lo fanno in piena consonanza col il sentire e l’agire comuni di ogni altro coagulo di interessi, umori e pulsioni sociali più o meno organizzati.
Danno i sindacati, dà Landini una robusta pacca sulla spalla ai lavoratori No Vax e quindi ai No Vax tutti perché sindacati agiscono, pensano e reagiscono come corporazioni e lobby. E quindi un membro No Vax della corporazione vale per i sindacati più di un cittadino vaccinato estraneo alla corporazione. Vale più la tutela dell’appartenenza che la tutela della cittadinanza.