Raddoppio del Pil tra gli obiettivi del governo tramite Recovery plan, lo annuncia soave la conduttrice del Tg1 delle 13,30.
Raddoppio del Pil, cioè circa 1900 mld in più di ricchezza nazionale. Roba che anche a spartirla tra 60 milioni di italiani fa 31 mila euro a testa all’anno in più in tasca. Ne dà “notizia” il maggior telegiornale italiano, quello più visto e più ufficiale che c’è.
Non sa quel che dice l’annunciatrice/conduttrice, quel di cui vorrebbe star dando notizia è l’intento governativo di un raddoppio dell’incremento del Pil (da o,7 a 1,4% circa), cioè una dimensione di circa 15/20 miliardi di incremento della ricchezza nazionale prodotta. Ma lei (fosse un lui la circostanza si riprodurrebbe analoga) non sa di cosa parla e comunque legge serena, inconsapevole e spensierata quel che le scrivono. Le hanno scritto raddoppio del Pil e lei legge in maniera identica.
In Rai ma non solo in Rai uno dei comandamenti non scritti ma rigorosamente osservati dal bravo conduttore di tg è quello do leggere i testi per loro scritti senza la fatica e la confusione indotta dall’eventualmente capirli, men che mai pensarci sopra, distrae dalla dizione. Distrae è crea grane: tocca domandare, disturbare, risalire e ridiscendere la gerarchia attraversando la quale è arrivato al conduttore il testo da leggere.
TG, LEGGERE E NON PENSARE
Quindi uno ascolta l’annuncio del Raddoppio del Pil, entra in empatia commiserevole con la conduttrice di giornata e si domanda: ma chi gliel’ha scritta questa? In Rai un capo servizio probabilmente non sarebbe stato sufficiente, il testo col Raddoppio del Pil deve essere passato al vaglio e al visto si dica di almeno un capo redattore. E allora, curiosità: chi sarà questo capo redattore del tg1 che è così informato, attento e preparato da ritenere plausibile un Raddoppio del Pil?
RIVELAZIONE: RADDOPPIO DEL PIL NON SOLO PER LA RAI
Poi, nel corsi della giornata la rivelazione: oggi a raddoppiare il Pil non è solo la Rai. Il resto che contiene la formula “Raddoppio del Pil” scorre in “sotto pancia” in molte tv e compare in più d’un testo scritto su carta stampata e trova ospitalità sulle versioni on line di quotidiani.
Allora finalmente tutto diventa comprensibile: il motore primo del Raddoppio annunciato deve essere stata una “fonte primaria” dell’informazione (una volta si chiamavano così), cioè una agenzia di stampa. E neanche un’agenzia di stampa di secondo piano, deve essere stata un’agenzia di stampa con fregi e fiocchi di attendibilità. Lì qualcuno deve aver elaborato in mente personale e diffuso in rete nazionale il raddoppio del Pil.
Tutti gli altri hanno copiato o ripetuto a pappagallo. C’è da scommettere che, a farlo notare ai copiatori e lettori di testi a loro insaputa, si avrebbero le seguenti reazioni.
Prima: sentirsi offesi. Offesi e risentiti perché giornalista non morde giornalista. Offesi per non ricevuta solidarietà e omertà corporativa.
Seconda reazione: incomprensione. Già, proprio genuina e sincera incomprensione della differenza sostanziale, aritmetica e semantica.
Terza e forse più diffusa reazione: va bé, ma a me non mi compete. Già, al giornalista non compete sapere che raddoppio del Pil è una cosa senza senso e raddoppio dell’incremento del Pil è altra e diversissima e reale cosa. Al giornalista non spetta sapere, valutare, misurare, farsi carico del plausibile. Tutto fuoro del suo mansionario. Quindi, che gli compete, quale la sua competenza? Leggere e copiare. (Fonte Tg1)