In realtà il comunicato del Ministero non pronuncia una sola di queste parole. Elenca però le cifre di cui queste parole sono l’esatta traduzione. Primi nove mesi del 2013 a fronte dell’analogo periodo 2012: su 290 miliardi abbondanti di tasse pagate perdita di gettito dello 0,3 per cento, pari a 895 milioni. Quindi nel 2013 quasi un miliardo di tasse in meno pagate certamente a causa della crisi economica e della contrazione del reddito disponibile da parte dei cittadini-contribuenti. Si guadagna di meno, si pagano meno tasse. Regolare, ovvio.
Attenzione però: gettito Iva primi nove mesi 2013 raffronato con analogo periodo 2012. Qui il calo di gettito è del 4,7 per cento, pari a circa 3,6 miliardi di euro. Se al monte gettito totale mancano solo 895 milioni e se solo di Iva ne sono stati pagati 3,6 miliardi in meno (3.600 milioni), aritmetica dice che le altre tasse hanno compensato il mancato gettito Iva. Due miliardi e settecento milioni in più di gettito da altre tasse rispetto al 2012 per l’esattezza.
Il Ministero informa anche che il gettito derivante da recupero da evasione fiscale è stato sempre nei primi nove mesi 2013 pari a 5,2 miliardi, con un incremento di 50 milioni, l’uno per cento. Questi cinque e passa miliardi recuperati dall’evasione fiscale sono la risultante di due movimenti: il calo del 2,9 per cento dell’evasione scovata e recuperata nel bacino delle imposte dirette e l’aumento del 154% (154 per cento!) dell’evasione scovata e recuperata nel bacino delle imposte indirette. Come volevasi dimostrare e comunicare: gli italiani stanno praticando lo sciopero e la fuga dall’Iva. La pagano sempre meno perché fanno meno affari e soprattutto fanno meno fatture. Il buco lo tappano, il deficit lo saldano gli altri italiani, quelli che pagano le altre tasse.