
ROMA – Ci sono in Europa confini che restano aperti, apertissimi: sono quelli che consentono il libero, liberissimo transito della fregatura tra Stati. Da mesi, settimane e ogni giorno con maggior perizia e intensità ogni Stato d’Europa s’ingegna a scaricare il profugo in casa e sulle spalle dell’altro. E’ questa l’attività più praticata all’interno della cosiddetta Unione, Unione di fatto a fregarsi reciprocamente.
La Germania ha detto: prenderò in casa i profughi di guerra. E subito dopo tutti hanno provato a fregare la Germania.Visto che li prende, sbolognamoglieli tutti hanno pensato più o meno ad alta voce o sommessamente a Budapest, Vienna, Praga e anche Roma e Atene. Tutti gli altri hanno acceso luci per indicare ammiccando ai profughi la strada della Germania. Tutti si sono affrettati ad affrettarsi nel controllare qualunque cosa dei profughi che avevano in casa, mandarli in Germania è stata la priorità.
La Germania allora ha detto: tu Ungheria mi vuoi fregare, tu Slovacchia e tu Praga rifiutate anche poche migliaia da accogliere sotto forma di quote? Voi dite che i profughi sono problema mio che li accolgo? E allora adesso vi faccio assaggiare un aperitivo del problema, chiudo la frontiera e quelli che avete ammassato sui treni per la Germania ve li tenete in casa per un po’, vediamo se vi ammorbidite. Orban non ne vuole mille? E la Germania gliene lascia in casa trentamila, vediamo se li arresta tutti.
L’Italia ha detto: voi mi volete fregare, va a finire che non ne prendete quasi nessuno e comunque non date garanzie di prenderli. Allora vi frego un po’ io: col cavolo che identifico i profughi prima che voi li prendiate pro quota. Se li identifico me li tengo, quindi continuo a lasciare andare.
La Francia ha detto: allora io chiudo o quasi frontiera a Ventimiglia. Se l’Italia mi vuol fregare la frego rimandando indietro in Italia profughi che magari venivano da altrove.
Lituani, estoni e lettoni e slovacchi e cechi e ungheresi lavorano a fregare tutti gli altri: dalla Ue hanno preso e prendono soldi ma profughi no. La loro adesione alla Ue è quella di chi partecipa ai vantaggi e si chiama fuori quando c’è problema.
La Gran Bretagna prova a fregare tutti, vuole sconti per la sua partecipazione alla Ue e pensa che la questione profughi possa aiutarla ad ottenere sconti.
Così va, così è nella Ue. Schengen dei diritti e delle persone vacilla come titola La Stampa. Ma Schengen delle fregature non è mai stata così salda e attiva.
