
M5S se, dopo 4anni, esce dal governo ecco quel che lascia in eredità FOTO ANSA
Conte guida o non guida M5S all’uscita dal governo Draghi? Lo sfoglio dei petali della margherita del sì/no molto annoia, un po’ inquieta, parecchio avvilisce, qua e là appassiona. Scommessa libera, quotazioni incerte. C’è chi giura: molto, moltissimo rumore ma acustica di scena. Cioè Conte e M5S che si posizionano sull’uscio del governo. Per raccogliere il vento elettorale del recitare la parte dell’opposizione e per scansare la responsabilità di sfasciare il governo, azzoppare il Pnrr, dare una mano casalinga all’inflazione, allo spread e all’inaffidabilità internazionale dell’Italia economica e politica. In effetti la strategia, se così si può dire, sembra proprio questa: incassare in consenso senza pagare in responsabilità. Declinazione attuale di quella che al fondo è una lunga tradizione, anzi u elemento, come si dice, identitario, dei M5S. Appunto incassare senza pagare. Come ha appena detto Giuseppe Conte: “Una questione di coerenza”.
Al governo da 4 anni
Scherzando e ridendo M5S è al governo da quattro anni. Prima con la Lega di Salvini, poi col Pd, quindi col governo di tutti tranne Fratelli d’Italia. Quattro anni sono un tempo congruo per lasciare u segno, marcare una identità, lasciare un’eredità. Due sono i segni tangibili, anzi marcati, di M5S governante. I super bonus e i bonus per così dire semplici edilizi. E il reddito di cittadinanza. Costo dei primi, dei bonus edilizi: al momento circa 36 miliardi. Costo per il bilancio pubblico, per la collettività, i contribuenti. Su questo costo sei miliardi accertati di tangenti (accertati, quindi stimabili a dieci). Tra il venti e il venticinque per cento di tangenti su questo comparto di spesa pubblica. Costo del reddito di cittadinanza: circa otto miliardi annui. Su questo costo stimato circa un miliardo di tangenti, più o meno il 10 per cento di tangenti su questo comparto di spesa pubblica.
Tangenti…di pari opportunità
Val la pena di ricordare come il grande favore popolare per M5S registrato (33 per cento alle elezioni) fosse in buona parte una filiazione della grande famiglia della caccia ai ladri. Ladri di denaro pubblico. Le Caste rubavano denaro pubblico, basta con le Caste. Un’onda alta e a suo modo semplice e risolutiva nella sua azione: via le Caste, via i ladri di denaro pubblico (e denaro pubblico finalmente per tutti).
I bonus edilizi e il Reddito di cittadinanza legiferati, volutamente legiferati senza controlli, hanno realizzato una pari opportunità di tangenti. Tangenti sul denaro pubblico. Al semplice cittadino e no più solo alla Casta è stata data opportunità di incassare tangente privata sul finanziamento pubblico dei bonus edilizi e al semplice cittadino è stata data opportunità di staccare una mini e facile tangente sul reddito di cittadinanza. Bonus e reddito non sono di per sé peccato ed errore ma il peccato originale di entrambi è stato di averli voluti privi di controlli. Peccato che M5S rivendica come virtù. Ed è questa l’eredità profonda e vera che M5S lascia all’Italia tutta dopo 4 anni ininterrotti al governo.