Quando i politici parlano tra loro, c’è da giurare, le questioni ideologiche vengono per ultime, a suggello dell’intesa di potere. Presidenze e consigli d’amministrazione di banche, aziende e enti pubblici, posti chiave in ministeri e industrie, la lista della spesa può essere anche lunga.
Intanto c’è lo scranno di Presidente della Camera, che ai benefits di potere, di status e di servizio che comporta implica, nel caso specifico, anche tenere sotto controllo uno snodo importante per avere sempre in mano le parti più nobili e delicate di Berlusconi. Sarà certamente la prima cosa che Fini vorrà dare per acquisita.
Sono lontani i tempi del fair play, quando quella carica era tenuta da un rappresentante dell’opposizione come ruolo di garanzia. Fini l’ha trasformata in una riedizione di Ghino di Tacco, piegandola al proprio gioco, facendo fare a Clemente Mastella, che si dimise da ministro quando lasciò la maggioranza, la figura di un gentiluomo d’altri tempi.
Fini chiederà la testa di Feltri e Berlusconi glielo concederà? Chiederà il ministero per lo sviluppo economico? C’è da credere che vorrà premiare i suoi fedelissimi e c’è da sperare che continui a smentire, con i fatti, le insinuazioni anche pesanti dei mesi scorsi sui suoi interventi a favore di cognato e suocera. Tutti vogliamo credergli quando dice che non ha mai fatto nulla di improprio, d’altra parte se con Berlusconi Fini parlerà anche di produzioni tv, difficilmente ce lo verranno a dire.
Non sarà una trattativa né lunga né facile anche se a questo punto anche Fini si è un po’ tagliato i ponti. Una crisi ora è più improbabile, se mai probabile è stata e questo dovrebbe tranquillizzare i mercati finanziari che tengono in mano il vaso di Pandora dei derivati sui nostri debiti più o meno trasparenti.
Ora Fini aspetta Berlusconi al tavolo del patto. La partita è tutta aperta. Fini cercherà di avere il massimo e Berlusconi cercherà non solo di dare il minimo, ma se gli sarà possibile cercherà anche di non dare nemmeno quello che si sarà impegnato a dare.
Sarà come leggere il Libro della Giungla e la danza tra il serpente e la mangusta. Visto il tipo che Berlusconi, non mi piacerebbe essere né il serpente né la mangusta e, a dirla tutta, nemmeno uno dei due umani.