Anche la frenesia erotica senile che tanto ha contribuito a aumentare tirature e traffico internet rientra in questo schema. Nessuno mi può giudicare, nemmeno tu. Sono invincibile, perché più smart di tutti, e ora anche insostituibile.
La grave situazione finanziaria italiana, che dovrebbe essere all’origine di un comportamento acconcio, viene trasformata da Berlusconi in un elemento di ricatto verso i suoi oppositori: dopo di me i diluvio, ma quello universale.
I “tweet” di Wikileaks mettono in piazza quello che i più malpensanti, o solo pensanti, di noi avevano sempre sospettato: affari personali intrecciati sotto i legami politici con gente della risma di Putin, Erdogan, Gheddafi. Si tratta, è ben vero, di cose che sono sempre successe, solo che chi ha per qualche ragione avuto a che fare con la capacità creativa, senza limiti di pregiudizio né confini filosofici, di Berlusconi, si è spinto a immaginare impensati e indicibili scenari. Questa volta, però, a pensar male è la burocrazia americana del Dipartimento di Stato, una confraternita così intrecciata, ramificata e potente che difficilmente spara a vuoto.
Questi sospetti probabilmente sono all’origine della circolare di Hillary Clinton che fa la sua rogatoria, con le sue ambasciate, dopo che l’Italia, nei consessi internazionali, invece di stare allineata e coperta col gioco americano, giusto o sbagliato, nel Caucaso, ha messo in fallo laterale per non fare subire il gol alla Russia.
Il rapporto con Putin si è fatto più intenso in coincidenza con la presidenza di Barack Obama, il cui esordio è stato salutato da Berlusconi con la clamorosa gaffe dell’abbronzato, imperdonabile fuori dei bar notturni.
Obama e la Clinton non sono boy scout, lui è cresciuto nelle strade di Chicago, che danno una pista alle borgate di Palermo, lei, appena laureata, era nel gruppo di legali che determinò la caduta del presidente Richard Nixon. Sono gente dura, spietata, che gioca in maniche di camicia e lascia i capelli in caduta libera, niente blazer, trapianti o cerone.
Per questo il Governo italiano venerdì 31 novembre sembrava un termitaio impazzito, guidato da Franco Frattini, ministro degli Esteri incapace di una reazione emotiva nemmeno quando una fidanzata mette in piazza i suoi fatti di letto a colpi di sms.
Quelli del girone più interno di Berlusconi sanno molto più e molto meglio di noi cosa può venir fuori e hanno perso la testa.
