Oggi le cose sono un po’ complicate dal fatto che il boom si è fermato e in queste circostanze l’identià etnica aiuta a definire meglio il recinto in cui arroccarsi in difesa dei propri interessi. Spesso è una guerra tra poveri, chi è del posto difende i suoi privilegi, il nuovo arrivato è disposto a lasciare un pezzo di paga e di garanzie in cambio di un lavoro.
Per questo è facile fare presa sulle paure di chi rischia il posto o il lavoro, perché c’è qualcun altro che ti incalza e minaccia di scalzarti; è facile fare presa sul rifiuto del diverso, sulla diffidenza che ti ispira chi è più povero di te, parla con un altro accento, e se poi ha differente anche il colore della pelle…
In questo senso, anche Fini farebbe meglio a stare zitto, visto che il suo partito di provenienza catalizza nel centro sud le stesse paure su cui prospera la Lega al nord. Ma sono giochi pericolosi, grattano la pancia profonda del sud come del nord ma gelano il sangue a chi, a nord come a sud, ammira la Lega, riconosce ai suoi uomini grandi capacità amministrative, ma non si riconosce in retrograde sparate di bassa demagogia.
Anche Hitler cominciò solleticando l’endemico anti semitismo dei tedeschi e poi sappiamo come è finita.