Meloni, atto primo, la nuova rotta del governo ha marcato l’identità di destra-centro: come finirà con il caro bollette?
Meloni, atto primo: Giustizia, Covid, stop ai rave-party. Cioè: rinvio della riforma Cartabia e conferma dell’ergastolo ostativo; reintegro dei medici no Vax; stretta sulla sicurezza (“l’illegalità non sarà più tollerata”).
Il resto forse venerdi 4 novembre, ovvero gli aiuti contro il caro bollette. Il primo Cdm operativo e la prima conferenza stampa del nuovo governo lascia pochi dubbi. E le opposizioni, puntualmente, lo hanno rimarcato con una veemenza verbale oltre l’asticella. Allora vediamolo questo cambio di rotta.
È stato il primo decreto del governo Meloni. Nessuna sorpresa. Siccome venerdì deve intervenire la Consulta in un quadro di preoccupazioni e malumori (procure, tribunali, camere penali non sono in grado di adempiere agli adempimenti della riforma Cartabia in vigore il 30 dicembre) l’Esecutivo ha scelto questa priorità sull’onda di esigenze temporali.
E ha colto questa ghiotta occasione per marcare la sua identità di Centrodestra, pardon di Destra-centro. Morale: plauso delle toghe (Santalucia:”passaggio necessario “), delusione dei 1.259 ergastolani che confidavano nell’esito contrario. Trionfante il ministro Nordio:”Abbiamo evitato che per problemi della politica potessero uscire di galera detenuti per reati gravi”.
Reintegrati al lavoro con due mesi di anticipo. “Serve personale “ ha spiegato il ministro Schillaci. Ora l’emergenza è semmai la fuga dei sanitari. E la mancanza di specialisti è più grave dello stesso virus (tesi del virologo Massimo Clementi, Università del San Raffaele di Milano).
Ma non tutti sono d’accordo, Anzi. “È una sanatoria anti-scienza, diseducativa “ ha fatto sapere la Fondazione Gimbe e il governatore campano De Luca è subito salito sulle barricate al grido :”No,no. È una forma di violenza verso i più fragili”. Ma l’ordine dei medici ha cercato di spegnere il fuoco delle polemiche:”Gesù, in fondo si tratta solo di un anticipo di qualche settimana”.
Multe, sequestri, carcere. Il decreto urgente che ha introdotto il reato di occupazione e raduno pericoloso. Rave addio. Addio “invasione di terreni ed edifici finalizzata a raduni di oltre 50 persone pericoloso per l’ordine pubblico, l’incolumità pubblica o la salute pubblica “.
Ora c’è una norma come negli altri Paesi. Anche questo è un segnale forte, un doveroso intervento sull’illegalità. “Lo Stato ora c’è “ ha detto la Meloni. Letta e Conte non ci stanno, convinti che questo atto primo del governo sia in realtà un diversivo per guadagnare tempo sul caro bollette e la pesante emergenza economica. Vedremo.