
MILANO – Giuseppe Turani ha pubblicato questo articolo anche su Uomini & Business col titolo: “Personaggi: Michele Ferrero”.
Di Michele Ferrero, il grande industriale dolciario morto a Montecarlo, รจ nota lโavversione per le interviste. Forse non ne ha mai data nemmeno una. Quello che forse รจ meno noto sono la sua totale concentrazione sul lavoro e la discrezione eretta a sistema quasi religioso. Per quanto riguarda il primo punto fa fede la storia del suo matrimonio.
Da qualche tempo era fidanzato con una ragazza di Alba, e una sera le telefona di mettersi un poโ elegante perchรฉ intendeva portarla in un famoso ristorante cittadino: โDevo dirti delle cose importantiโ, e riattacca.
Come dโaccordo si ritrovano al ristorante, mangiano e poi, al dolce, Michele Ferrero fa alla sua fidanzata il seguente discorso: โAdesso ti devo chiedere una cosa importante, molto importante. Ma tu non mi devi rispondere subito. Aspetta fino a domani. Ci tengo che tu rifletta beneโ.
La cosa che le chiede รจ quella attesa dalla fidanzata: โVuoi sposarmi?โ. Ma il futuro grande industriale aggiunge una precisazione: โTi devo avvisare che per tutta la vita ti parlerรฒ soltanto di cioccolato. Se ti va bene, domani mi dici sรฌ. In caso contrario noโ. Naturalmente, Maria Franca il giorno dopo gli disse di sรฌ. E รจ diventata la moglie forse piรน discreta e silenziosa del mondo: nessuno puรฒ dire di averla mai sentita dire qualcosa o fare unโapparizione pubblica.
Sono tante le caratteristiche che fanno di Michele Ferreo un personaggio unico nel panorama dellโimprenditoria. La prima, se si vuole, รจ che il gruppo รจ nato a Alba, cioรจ in provincia. Nel giro di pochi anni รจ diventato uno dei piรน grandi gruppi dolciari mondiali (il quarto, dopo lโamericana Mars, la svizzera Nestlรฉ e lโinglese Cadbury), ma Michele Ferrero non ha mai sentito il bisogno di spostarsi da Alba. In pratica, ha costruito una multinazionale enorme, ma senza lasciare la โcullaโ dove il gruppo era nato.
La seconda caratteristica รจ che il gruppo รจ sempre stato gestito dalla famiglia. Quando qualche anno fa Michele Ferrero ha deciso di ritirarsi, ha passato il timone ai due figli, Pietro e Giovanni. Il gruppo รจ talmente grande che รจ stato necessario assumere dei manager, ma il timone dellโazienda, finora, รจ sempre rimasto nelle mani dei Ferrero. I due figli, peraltro, hanno una buona esperienza internazionale perchรฉ alla fine degli anni Settanta, quando imperversavano i sequestri di persona, sonio stati mandati a finire i loro studi a Bruxelles.
Michele aveva detto a Maria Franca che le avrebbe parlato sempre e solo di cioccolato e questo ha fatto. In pratica ha costruito lui tutta lโazienda, inventando i prodotti, dalla famosissima Nutella ai cioccolatini e al Kinder per i ragazzi. Una vera passione per tutto quello che si poteva fare e inventare con il cioccolato. Anche dopo aver lasciato lโazienda, si รจ ritirato a Montecarlo, ma ha continuato a pensare al suo cioccolato. Aveva fondato una societร apposita che aveva come scopo quello di cercare nuove applicazioni, dopo tutte quelle che aveva giร messo a punto.
La cosa piรน incredibile รจ che da Alba e in pratica con un solo โargomentoโ, il cioccolato, รจ diventato lโuomo piรน ricco in Italia. Per un certo numero di anni quella posizione era stata occupata da Gianni Agnelli, poi รจ arrivato Berlusconi con le sue televisioni. Infine, Michele Ferrero ha superato tutti.
Qualche anno fa rivista americana Forbes ha stimato il suo patrimonio in 11 miliardi di dollari e lo ha collocato al 68esimo posto nella classifica degli uomini piรน ricchi del pianeta.
Accanto a queste cifre sulla sua ricchezza, ci sono poi altri dati. Negli anni Cinquanta il gruppo aveva mille dipendenti, una media azienda. Nel 1960 era giร arrivato a 4 mila. E a dieci mila nel 1990. Oggi, in tutto il mondo, il gruppo Ferrero ha 27 mila dipendenti diretti, piรน sei mila collaboratori esterni.
Ma cโรจ un ultima cosa che va detta. Michele Ferrero non discendeva da una famiglia di imprenditori. I suoi non avevano partecipato allโindustrializzazione dellโItalia. Erano semplici contadini con perรฒ tanta voglia di emergere e di fare fortuna.
Avevano persino tentato di avviare un negozio di dolci a Torino, ma poi sono tornati alle origini, a Alba, e da lรฌ sono partiti, in silenzio e occupandosi solo di quello che avevano imparato a fare: il cioccolato.
