ROMA – Exital, cioè esito, cioè neologismo anglofonizzante che parte dalla radice latina che dà senso al termine esiziale. Exitalia, cioè l’Italia che ancora conosciamo che diventa ex di se stessa. Exitalia, cioè l’Italia e gli italiani che diventano rispettivamente ex paese tra i maggiori produttori di ricchezza pro capite al mondo ed ex risparmiatori tra i più patrimonializzati al mondo. Exitalia che è concreta, visibile, quasi prossima. Exitalia, altro che Italexit, altro che Italia che ribelle o orgogliosa esce dalla Ue o dall’euro. Italexit non si vede, Exitalia è già nelle cose.
Sbrigare le faccende e incombenze che furono, nel libro dei grandi ideal tipo umani, di Cassandra è…inutile. La faccenda e l’incombenza di Cassandra è segnalare il visibile, anzi il già evidente, a chi risolutamente non vede, non vedrà , non può vedere ciò che è davanti i suoi occhi. Gli abitanti di Troia gloriosa e forte, la gente di Troia che ha saputo combattere con forza e onore, il popolo che ha vissuto ed è sopravvissuto non hanno soltanto le parole di Cassandra cui non credere. Hanno visto i serpentoni che dal mare avvolgono e ammutoliscono Laocoonte, hanno visto che al vecchio viene tolto il fiato perché non parli, dica, sveli. E la gente, il popolo di Troia ha sentito la lancia percuotere il ventre del cavallo di legno, hanno sentito il rimando acustico di quando si colpisce una superficie cava. Sanno tutti che vanno temuti i greci quando offrono doni. Cassandra non fa nessuna profezia, non divina o azzarda sul futuro. Il futuro immediato lo vede lì già spianato e squadernato e semplicemente dice al suo popolo: guarda! Ma è un dire eternamente…inutile. Sempre i popoli portano loro stessi dentro le mura il cavallo che sarà la loro rovina.
Ed ora, qui e adesso, sulla spiaggia anti stante l’Italia intesa come comunità economica, sociale e politica ci sono Laocoonte, i serpenti che lo avvolgeranno in spire, il maxi cavallo di legno…C’è tutta l’attrezzatura scenica e fattuale perché una Cassandra possa dire: i risparmi degli italiani li vedo e li piango. Dirlo con certezza. Dirlo inutilmente.
Dirlo è semplicemente guardare. Il Portogallo si finanzia facendosi prestare soldi a 10 anni ad un interesse dello 0,8 per cento. Trova che gli presta miliardi allo 0,8% per dieci anni. L’Italia trova lo stesso finanziamento se paga di interessi il triplo: il 2,6 per cento. Basta guardare.
Un titolo di Stato quinquennale delle Grecia (la Grecia!) rende a chi ci rischia sopra meno di quanto renda a chi ci rischia sopra un quinquennale italiano, quindi chi presta giudica, prezza più rischioso prestare all’Italia che alla Grecia. Basta guardare.
In Italia l’economia digitale è pario al 5 per cento del valore complessivo, in Germania è dell’otto per cento. In Italia la forza lavoro complessiva è pari al 66 per cento della popolazione lavorativa, in Europa la percentuale è del 74 per cento. Basta guardare.
In Italia al Sud la percentuale di cantieri incompiuti è del 70 per cento su scala nazionale. In Italia il Pil 2019 è un rotondissimo zero e quindi il suo rovescio, il debito pubblico, si avvia al 134/135 per cento del Pil. Basta guardare.
In Italia di immigrati e migranti da Africa, Medio ed Estremo Oriente con titoli e qualificazioni professionali ne arriva la metà di quelli che vanno in altri paesi europei. Perfino a loro è bastato uno sguardo per sapere e capire.
In Italia tutte le forze politiche, incredibilmente e precisamente tutte, hanno votato in Parlamento quello che è solo un pezzo di carta, una mozione di indirizzo di quelle che una non si nega a nessuno. Ma questo pezzo di carta è una pubblica confessione. Scritta in linguaggio appena appena da Sibilla, eppure chiaro: c’è l’auspicio di mini bot/mini bond con cui lo Stato potrebbe pagare i suoi creditori (per ora si parla di aziende). Mini bot, mini bond non in euro. Insomma dei “pagherò” da usare come, come cosa? Come moneta di scambio, come moneta parallela, alternativa se necessario. C’è, su carta parlamentare, confessato l’inconfessabile: la possibilità che lo Stato italiano non sia più in grado di ripagare i suoi debiti, non tutti e non a tempo pattuito, in euro.
Ed ecco perché cassandra i risparmi degli italiani li vede e li piange. Se sono risparmi in forma di Fondi Comuni, Obbligazioni, Azioni nei prossimi mesi vedranno il loro valore calare, calare, calare. Se erano risparmi destinati ad investimenti si vedranno come ridotti nel loro valore operativo, crescerà infatti il costo e la difficoltà ad ottenere credito ad implementare e sostenere l’investimento. Se sono risparmi nella forma di rendita di qualunque entità e natura, vedranno concreta la possibilità che una parte di queste rendite vengano corrisposte in..? In mini bot/mini bond.
Ma dirlo è inutile. Ci si scontra con tre potentissime forze.
La prima, il “tanto non succede mai nulla”. A pronunciarlo con inattaccabile convinzione sono milioni di italiani sotto i cui occhi e nella cui vita negli ultimi 15 anni (15 e non 150) è cambiato letteralmente tutto.
La seconda, il ” a me non succede, sarà …ma non a me”.
La terza, l’irresistibile fascino, anzi la fascinazione del diritto concepito come naturale e non negoziabile dello spendere i soldi che non si hanno. Dagli anni ’80 del secolo scorso l’Italia spende i soldi che non ha, quelli dei suoi figli e nipoti. A fare così era l’Italia prima democristiana, poi pentapartita, quindi berlusconiana, quindi ancora l’Italia dei governi di centro sinistra. L’Italia a trazione sovranista populista ha indotto una variabile: spendere i soldi che non si hanno non solo dei pro nipoti ma anche quelli degli altri europei. E’ agli atti una proposta della Lega perché la Bce cambi il suo Statuto e la sua ragion d’essere e diventi obbligata dai governi a comprare i titoli di debito nazionali che i governi emettono. E’ agli atti che l’Italia di Salvini Comandante è assolutamente sola su questa proposta/pretesa. Né Orban, né Farage, né Le Pen stanno con Salvini quando si tratta di soldi e debito.
Quindi è…inutile. Il cavallone di legno è già tirato da moltissime braccia e funi dentro le mura: si chiama legge di Bilancio 2020. Mentre la faranno e la disfaranno, mentre comunicheranno al mondo che l’Italia fa il debito che le pare (quindi forse non paga), mentre decideranno se conviene o no scappare dal tavolo senza pagare il conto (ipotesi elezioni anticipate), i risparmi degli italiani si faranno male, forse molto male.
Si chiama ristrutturazione del debito, vuol dire che chi ha prestato soldi allo Stato italiano non incasserà interessi e non recupererà il capitale nei tempi e nella misura pattuita. Vuol dire che allo Stato italiano si presteranno soldi (liquidità ) per farlo sopravvivere solo a condizioni toste o solo sotto controllo rigido delle spese. Cioè il politicamente impossibile. Quindi non Troika che nessuno ce la può imporre. E non Italexit che non ne abbiamo né la forza né le risorse. Ma, appunto, Exitalia: Italia che esce dai 70 anni di condizioni di vita, i migliori dei suoi ultimi 17/18 secoli.
Spiaggiati sul litorale antistante le mura, per chi volesse guardare, la struttura dirigente delle Forze Armate che convive con un mini settoriale 8 settembre dovendo convivere con l’ideologia di un ministro secondo il quale le Forze in quanto Armate dovrebbero esistere il meno possibile comunque costare il meno possibile.
E le convulsioni di quella divinità laica che dovrebbe essere la magistratura: meglio sia vero che alcuni vertici della magistratura si spartiscono gli incarichi come gli appalti e si organizzano in cordate di affari o meglio sia vero che è tutto falsa l’accusa e costruita ad arte per l’occasione di un maxi appalto giudiziario?
E la spudoratezza manifesta di una, anzi no, due, tre aziende che prima fanno patti col governo, si prendono i soldi pubblici e poi vendono, si sfilano, chiudono…
Tutto si mostra, coerente, su questa spiaggia estate 2019. Basta guardare. Ma chi guarda fa Cassandra, quindi è…inutile.   Â