Governa e tassa a dispetto di santi e fanti, eppure non licenziano Monti

ROMA – Neanche sei mesi fa insediato come salvatore, se non della patria, almeno della cassa comune, già da un paio di mesi abbondanti governa e tassa a dispetto dei santi e dei fanti. E allora perché Monti non lo buttano giù e danno invece tutti per scontato che il suo governo di mesi ne duri altri dodici? Non è un mistero e neanche un rebus, la risposta all’interrogativo in fondo è semplice quanto disperante: governare oggi vuol dire farsi voler male, quindi nessuno vuole governare qui e adesso al posto di Monti, per di più governare un paese che non mostra nessuna, proprio nessuna voglia di essere governato.

Mario Monti governa a dispetto dei sindacati che non gli hanno perdonato la pensione a 66 anni, la pensione calcolata con il metodo retributivo, la vicenda degli “esodati”. Cgil, Cisl e Uil ma anche l’Ugl e i sindacati autonomi, tutti fino ai Cobas un solo licenziamento vorrebbero subito ed hanno esplicitamente invocato: quello di Elsa Fornero da ministro. Susanna Camusso parla di questo governo come uno dei peggiori mai visti, lo definisce insensibile e sordo.

Mario Monti tassa a dispetto di commercianti e professionisti che non esitano ad attribuire parte della recessione, insomma del calo dei loro affari, ai blitz fiscali. Tassa a dispetto di Comuni e Regioni di tutto il ceto politico locale che non è che voglia cancellare l’Imu, ma vorrebbe evitare di versarla in buona parte allo Stato e tenere tutto il suo gettito appunto per la spesa locale. Monti tassa la casa, anche la prima casa, a dispetto del Pdl che con Angelino Alfano va ripetendo: ” Noi l’Ici l’abbiamo abolita e abbiamo fatto bene, lo rifaremmo anche domani”, sorvolando altissimo sul fatto che la casa è tassata in tutta Europa e in Usa e in Canada… Monti tassa la prima casa a dispetto del Pd che con Pier Luigi Bersani definisce l’Imu “tassa micidiale” da sostituire con non meglio precisata e un po’ mitica “patrimoniale”. Tassa la casa a dispetto di Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti che al comizio del primo maggio chiedono l’abolizione dell’Imu sulla prima casa. Tassa a dispetto della Lega, sia quella di Roberto Maroni che quella di Umberto Bossi, che considerano la tassa rapina e il governo rapinatore. Tassa a dispetto di Beppe Grillo che va dicendo che se gli evasori pagano le tasse finisce che “quelli rubano il doppio”. Tassa a dispetto di Di Pietro che gli rimprovera cattiveria sociale. Tassa a dispetto di Vendola che allinea Monti e il suo governo nelle fila dell’Europa sbagliata che deve essere sconfitta. Tassa a dispetto di tutti i “santi” tanto che anche i “fanti”, cioè i contribuenti possessori di una casa si vanno convincendo che è tassa esosa, sbagliata, mortale.

E governa Monti a dispetto della sinistra politica e sociale che gli rimprovera di non fabbricare posti di lavoro mentre invece intacca diritti dei lavoratori. E governa a dispetto della destra politica e sociale che gli rimprovera di voler ingessare le aziende dando troppe garanzie ai precari. E governa a dispetto di quel poco di opinione pubblica liberale che c’è in Italia che gli rimprovera di non aver attaccato davvero la spesa pubblica. Governa a dispetto di chi paga la benzina che aumenta sempre più, di chi fa la spesa il cui “carrello” è aumentato del cinque per cento. A dispetto di chi paga bollette stratosferiche, l’energia costa in Italia alle aziende il 30 per cento di più che in Europa, e a dispetto di chi ha fatto affaroni con il fotovoltaico e ora si vede ridurre, sia pur di poco, l’incentivo. Governa e tassa a dispetto dei santi e dei fanti e non è solo l’effetto del voto imminente in una trentina di città per le amministrative di maggio.

Governa più o meno a dispetto di tutti, e allora perché non lo buttano giù. Mario Monti e i suoi ministri non sono stati eletti, non hanno alle spalle un partito, non hanno gruppi parlamentari alle Camere, possono essere “accomodati” fuori del governo in un lampo. E allora? Ce l’ha, come usa dire, ordinato il dottore? Sì, ce l’ha proprio ordinato il dottore. Non lo buttano giù perché forte è la possibilità che se butti giù quello che ha bloccato le pensioni dopo tre o quattro mesi lo Stato finisce i soldi per pagarle le pensioni. Non lo buttano giù perché forte è la possibilità che su butti giù quello che ti ha tassato la casa, arriva una tempesta finanziaria durante la quale la tua casa perde di valore molto più dei mille euro di Imu che stai per pagare. Non lo buttano giù per la stessa ragione per cui lo hanno messo lassù: occorre fare cose sgradevoli e terribili che nessun partito, sindacato, associazione, potere, nessun “santo” vuol fare mettendoci la faccia e la firma e dovendone rispondere ai “fanti”, alla gente. “Fanti” che hanno già rimosso il brivido di novembre scorso, già pensano a come “recuperare” mentre c’è ancora da dare. Quindi si va avanti, con i “santi” che scuotono la testa, bocciano il governo, del governo si lamentano e fanno cenni d’intesa con i “fanti”. Un gioco abile e astuto: si chiama prendersi tutti per i fondelli e sentirsi soddisfatti e intelligenti, ciascuno nel giusto del fondo dei propri calzoni.

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Mino Fuccillo