
ROMA – Coraggiosa e impegnativa la frase del ministro Fabrizio Saccomanni: “Gli italiani meritano di sapere la verità …”. La verità , ovviamente, sui conti dello Stato, sulla finanza pubblica, su tasse e spese. La verità e non solo, sempre citando Saccomanni, “la propaganda”. “Meritano”, verbo che si declina quando a coloro che meritano qualcosa questo qualcosa viene negato o non riconosciuto. Non è però il caso del rapporto tra gli italiani, la gran parte di essi, e la verità sull’economia pubblica. Questa verità gli italiani a larga maggioranza non la vogliono sapere e se qualcuno gliela racconta o peggio gliela dimostra…s’incazzano pure. Ci sono molti modi per non volerla sapere la verità . Il primo e il più innocuo è quello di accettare di essere un po’ presi in giro. Presi in giro a fin di bene, trattati come bambini cui non si rubano certo le caramelle ma cui è difficile spiegare che le caramelle sono finite. Quindi si incartano sempre le stesse caramelle dentro confezioni diverse e il bambino è convinto che sono sempre nuove e diverse. Si è fatto, si sta facendo con l’Imu, la tassa sulla prima casa che sparisce, annullata, cancellata, mandata all’inferno. Infatti ricompare l’anno prossimo e si chiama Service Tax. tanti miliardi prendeva l’Imu, tanti miliardi deve dare la Service Tax. Diversamente non si può fare ma intorno all’Imu si fa tarantella, anzi politica italiana. E gli italiani che la verità non la vogliono sentire, anzi si innamorano della sceneggiato, sono sull’Imu decine e decine di milioni. Si sta facendo analoga cosa sull’Iva: gran teatro su aumenta o no. Alla fine comunque vada l’Iva si “rimodula”, cioè cambiano le singole merci nelle diverse aliquote: tanto doveva dare l’Iva prima, tanto in miliardi dovrà dare dopo… Poi c’è un secondo e più profondo modo di non volerla sapere la verità . E’ il modo con cui il paese più o meno tutto grida alla verità un gigantesco “ma quando mai?” Paese che in ogni suo angolo e respiro lamenta che non arrivano più soldi pubblici. La verità sarebbe, anzi è, che di soldi pubblici è fatta più di metà della ricchezza prodotta, che 850 miliardi di spesa pubblica sono una quantità a mezza strada tra le socialdemocrazie nordiche e il sistema sovietico. Agli italiani il sapere questa verità fa orrore. La verità di milioni e milioni di addetti alla Pubblica Amministrazione che sono intralcio e non servizio alla vita collettiva? La verità di intere filiere parassitarie che fanno dei nostri prezzi al consumo i più alti d’Europa? La verità di imprenditori che non mettono un euro di loro in azienda, privatizzano i guadagni e pubblicizzano le perdite? La verità di tasse non più sopportabili e di milioni che non pagano le tasse comunque sopportati? La verità di sindacati che difendono solo i quasi vecchi che stanno per andare in pensione? La verità di imprenditori e sindacati che hanno realizzato la più bassa produttività d’Europa nelle aziende da quasi venti anni? La verità di enti e governi locali idrovore di risorse e cornucopie di spreco? La verità di un ceto politico incapace, incompetente e arraffone e la verità che anche se fossero aboliti tutti gli stipendi dei politici e anche tutte le pensioni veramente d’oro questo non metterebbe al riparo le decine di milioni di esentati dal ticket sanitario, esentati dalla dichiarazione dei redditi veritiera, esentati dalla produttività , esentati dalla concorrenza… La verità , sulla verità gli italiani hanno quasi sbattuto la faccia due anni fa,estate-autunno 2011. E da allora non hanno fatto che fuggirla la verità . Condotti per mano alla grande da Berlusconi Silvio ma anche nel suo piccolo dai Fassina Stefano. Condotti per mano altrove ma non costretti a non conoscerla la verità . La verità sui conti pubblici e sulla vita pubblica economica gli italiani non la “meritano”, non la vogliono proprio neanche dipinta.
