Monti: il partito dell’ingoia o affoghi… e quello dell’evasione civile

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ROMA – Il partito dell’ingoia se no affoghi, e quello degli evasori civili. Al loro primo aperto duello e scontro, quello di questo fine settimana. I fatti, prima gli incontrovertibili fatti. Primo: in questo fine settimana Silvio Berlusconi si dimette, il suo governo è finito. Era atteso come il giorno della rovina, oppure come quello della liberazione. E’ arrivato quel giorno e non c’è tempo né per festa o lutti, e già questo la dice lunga sul come sta l’Italia: per incredibile che sia, ha altro di cui occuparsi. Secondo fatto: in questo fine settimana Mario Monti verrà incaricato di formare un nuovo governo. Terzo fatto: all’annuncio i mercati hanno concesso 48 ore di tregua. Quarto fatto: a “legislazione invariata”, cioè con le manovre finanziarie già fatte o che abbiamo creduto di fare, legge di stabilità appena approvata compresa, il calo del debito nel 2012 e il pareggio di bilancio nel 2013 non ci sono. Quinto fatto: se dopo questo fine settimana non calano i tassi di interesse sul debito e gli spread l’Italia entra già la prossima settimana in crisi di liquidità, cioè non ha mercato dove prendere i soldi per pagare le pubbliche spese del 2012.

I fatti non finiscono qui: ce n’è un sesto. Al partito dell’ingoia se no affoghi se ne contrappone un altro, presente e forte in Parlamento come tra la gente. Il partito di quelli che vogliono togliersi e vogliono toglierci il peso di pagare il peso di un debito accumulato in trenta anni. Difendono questa posizione con molte ragioni: non ce la faccio a pagare, oppure non è giusto che sia io a pagare. Oppure ancora: ma io ci rimetto. O anche: perché proprio io, cominci prima quell’altro. O ancora: non è colpa mia. E dove vanno a finire quei soldi. E dove vanno a finire i miei diritti acquisiti e le mie sacrosante abitudini. Sono molte le ragioni di chi non ci sta e non tutte campate in aria. Ma rassomigliano come goccia d’acqua alle ragioni su cui si regge l’elusione e l’evasione fiscale. Stavolta è elusione ed evasione civile.

E’ un partito vasto e trasversale e dotato di consenso di massa. In Parlamento conta sulla Lega che è contro “i governi non votati dal popolo”, contro i “governi dei banchieri” e della demo-pluto-finanza. E conta sull’Idv di Di Pietro per cui “Monti rischia di essere la faccia pulita di Berlusconi e io non lo voto”. E conta su quelli del Pdl che la stampa chiama gli “irriducibili”, quelli che “non si governa con i comunisti”, quelli che “non si mortifica la politica”. In Parlamento sono molti, nella società forse ancora di più.

Perché ai parlamentari leghisti, dell’Idv e di mezzo Pdl (si assiste perfino ai “bastioni di Orione” del Pdl, cose che “voi umani…”: Berlusconi che prova a placare e domare i suoi) si aggiungono nella società la Cigl di Susanna Camusso, la Sel di Nichi Vendola, presumibilmente i vari “popoli viola”, una parte del tessuto sociale ed elettorale del Pd. Non si toccano le pensioni di anzianità e neanche la tassazione sulla casa. Non si tocca la spesa pubblica dei partiti e neanche quella di Regioni, Comuni e Province. Non si vendono le aziende pubbliche e non si privatizzano i servizi pubblici. Non si fa una patrimoniale e, se si fa, una tantum e poi non se ne parli più. Non si toccano i dipendenti pubblici e neanche gli agricoltori. Men che mai i piccoli commercianti e neanche gli studi professionali. E’ un partito vasto, molto vasto quello della elusione ed evasione civile.

Probabilmente nella società e tra la gente ancora più forte di quanto non sia in Parlamento. Tuona contro l’inciucio e l’incesto di un governo a vario e diverso modo sostenuto da Pdl e Pd, il diavolo e l’acqua santa o viceversa se preferite. Tuona contro la “macelleria sociale”, anche quando questa è in realtà liposuzione. E quando la “macelleria” taglia davvero un dito, preferisce all’amputazione una serena e prolungata carestia. Invece del sangue, meglio l’inedia e “io speriamo che io me la cavo”. La gente ha mille ragioni per pensare così: non è tenuta a sapere e, se sa e comprende, se si accolla la fatica del capire, non è la gente che è tenuta alla fatica della responsabilità.

Meno ragioni ha il ceto dirigente, soprattutto quello politico. I politici di qualunque colore che aderiscono, mobilitano, diffondono il partito dell’evasione civile possono appartenere solo a due categorie. O quella di chi non capisce, dei ciechi, dei sordi ma purtroppo non muti. O quella degli scommettitori d’azzardo, quella di chi dice: noi non paghiamo tanto alla fine paga qualcun altro, magari i tedeschi, magari l’Europa. Non ci sono calcoli al riguardo, ma la prima categoria appare, per incredibile che appaia, la più numerosa e genuina. E’ un partito che può vincere, quello della elusione ed evasione civile. Forse non il primo round in questo fine settimane, ma alla lunga ha buone carte da giocare. Il suo vero problema è che alla lunga, anzi prima, diritti, abitudini, garanzie, spese e voti elettorali saranno comprati e venduti in svalutate nuove lire e non in maledetti euro.

Problemi grossi li ha anche il partito dell’ingoia se no affoghi. Il Pd, il Pd di Bersani. Per sostenere il governo Monti deve spalmare il peso della responsabilità anche sulla destra che ha governato. Altrimenti chi ha guidato la corsa nell’ultima tappa del disastro se la cava gratis e molla ogni guaio a chi entra. Per sostenere il governo Monti il Pd ha bisogno che lo voti anche il Pdl ma, per non fare “inciucio” ha bisogno che nel governo Monti non ci siano ministri targati Pdl. Quindi neanche ministri targati Pd. E ha bisogno il Pd che il governo Monti faccia patrimoniale vera, faccia riequilibrio fiscale vero, facendo pagare meno il salario e più il patrimonio e la rendita. Altrimenti non potrà sostenere interventi sulle pensioni e dio solo sa se riuscirà a reggere interventi sulla mano pubblica e politica nell’economia.

Problemi, eccome, li ha il Pdl. Senza il cemento Berlusconi leader, premier e padrone rischia la frantumazione. La nascita dal suo seno di una destra dichiaratamente anti europea, la concorrenza elettorale della Lega e del Terzo Polo. Deve consentire di governare a Monti con i suoi voti in Parlamento consentendo di fare quel che non ha mai voluto fare negli ultimi tre anni e anche prima.

E’ il fine settimana del primo scontro tra il partito dell’ingoia se no affoghi e il partito dell’evasione civile. Il primo sa e teme che la nascita del governo Monti sia condizione tanto necessaria quanto insufficiente. E non sa se riuscirà a reggere il peso lungo un anno di quel “sufficiente” che deve venire. Il secondo sa ma per nulla teme che se la condizione “necessaria” parte da quel momento potrà giocare solo allo sfascio. Nella versione migliore preferirebbe incassare i suoi voti in elezioni anticipate mentre nel frattempo i soldi per il 2012 italiano ce li mette qualcun altro. Il fine settimana che viene: 48 ore che cominciano a cambiare un’Italia lunga trenta anni, oppure no.

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Mino Fuccillo