Il Pdl è tornato: “Monti fa disperazione”. Danza macabra sui suicidi

ROMA – Il Pdl è tornato, al “naturale”, nella comprensibile e confessata ambizione di mettersi in sintonia con i suoi elettori che, sondaggi interni alla mano, al quasi novanta per cento sono contro Monti. E quindi contro Monti va il Pdl, spinto da quei sondaggi e dal quaranta per cento di ex elettori Pdl che alle amministrative a votare non ci sono nemmeno andati. Contro Monti più o meno pubblicamente mormora Berlusconi facendo circolare un giudizio che di fatto è un’indicazione di lavoro e di umore al partito: “Monti spinge al pessimismo e alla disperazione”. Contro Monti va l’atto ufficiale di quaranta e passa parlamentari del Pdl che intimano più che chiedere al capo del governo di “svelare a chi alludesse” quando ha detto delle “conseguenze umane” della crisi. Il Pdl vuole scuotersi dalle spalle e dalle mani la responsabilità di aver contribuito con i suoi lunghi governi alla drammaticità della crisi economica? No, vuole di più, lo spiega Giorgio Stracquadanio: “Il drammatico elenco di suicidi che io definirei quasi omicidi di Stato perché è il comportamento dello Stato che porta queste persone a queste scelte mortali”. Insomma il Pdl è tornato e partecipa da protagonista alla danza macabra della politica intorno ai suicidi.

Danza macabra con molti ballerini: ogni volta che arriva la notizia di un tentato suicidio la responsabilità se non la colpa è attribuita al governo da un parlamentare dell’Idv di Di Pietro o da un esponente di Sel di Vendola o da un leghista e ora anche, tutti in blocco, dal Pdl. Ma non è solo l’unica danza, anche se è l’unica macabra. Altri ballerini o sempre gli stessi, diversa melodia ma stessa musica: la danza dell’Imu, dell’Imu sulla prima casa. Bersani l’ha dichiarata “micidiale”, Alfano da cancellare l’anno prossimo, i giornali tutti, di destra e di sinistra, la descrivono come un’idrovora fiscale. Poi si scopre che il gettito previsto dall’Imu sulla prima casa è di 3,4 miliardi di euro e che quattro anni fa pagavamo sulla prima casa tre miliardi di euro di imposta. Non risulta di italiani finiti in miseria perché pagavano l’Ici.

Oppure la danza della crescita, anzi dei posti di lavoro. I sindacati vogliono e lo dicono chiaro che i posti di lavoro siano creati dalla “politica”, cioè dal governo, poco manca chiedano sia il governo ad assumere in prima persona. E poi, sovrana, la danza delle elezioni: a ottobre 2012 o a primavera 2013? Quando non si sa ma si sa che di nuova legge elettorale non se ne parlerà più.  Rivotare con un “porcellum”, insomma con la legge di prima: tentazione di Berlusconi che può provare ad infilare il Pdl e se stesso in un progetto Casini. Non nel senso di riprendersi Casini e l’Udc come alleato ma di fare quel che Casini, Fini e Rutelli non riescono a fare: riempire il buco elettorale che si è aperto a destra nel voto di maggio. Con il porcellum c’è il maxi premio di coalizione, se Pdl e Udc si vestono e mutano in “moderati d’Italia”… Il maxi premio di coalizione del porcellum attira e coagula per interesse tanto e amore poco Bersani, Di Pietro e Vendola. Gli ultimi due spingono, il primo recalcitra, comunque l’argomento principe è: se ci mettiamo insieme prendiamo il premio, cioè il 55% dei deputati. E Casini, Casini che doveva essere l’altro alleato possibile di Bersani? Casini vede il “blocco” sociale ed elettorale montante che va da Grillo a Vendola passando per Di Pietro e intuisce che ci sarà spazio e reazione a destra. Qualunque sia in ogni caso il passo scelto da ognuno nella danza elettorale la prima movenza obbligata secondo i partiti è allontanarsi dal governo. Corrado Passera ha detto : “a rischio la tenuta economica e sociale del paese”. In parte un’ovvietà sul passato e sul presente, in parte un’analisi dei prossimi mesi.

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Mino Fuccillo