ROMA – Si può provare contemporaneo fastidio sia per i ginnasiali ludi via tweet (ludi non nudi, senatore, non metta mano al cinguettio adirato) di Maurizio Gasparri che per la predica untuosa melassa della presidente Laura Boldrini e ancora per il monito saccente di Roberto Saviano? Si può essere infastiditi contemporaneamente da chi allude, neanche tanto allude, a Vanessa e Greta ausiliare volontarie del sesso per islamici e da chi ne fa delle sante laiche della solidarietà e anche da chi da casa sua stende niente meno che un codice etico di comportamento per parlamentari in aula? Sì, si può e non è segno di contraddizione o incoerenza. Tutt’altro, sentirsi distanti da tutti e tre contemporaneamente è segno di misura razionale e etico calibro.
Maurizio Gasparri che via tweet si chiede se Vanessa e Greta abbiano fatto sesso consenziente con i loro rapitori e conclude “e noi paghiamo!”. In realtà non se lo chiede, quella che asserisce di aver letto su sperduto sito è per Gasparri una rivelazione, rivelazione di qualcosa che aveva già dentro. Su e per Gasparri e il Gasparri-pensiero in questa vicenda basta e avanza quanto scritto da Massimo Gramellini su La Stampa e Natalia Aspesi su La Repubblica.
“Sul web si concentra un tasso insostenibile di volgarità e grettezza. Una grettezza cupa oltretutto, raramente attraversata da un refolo di ironia…Una radiografia di budella, una macedonia di miasmi, una collezione di frasi impronunciabili perfino con se stessi. Nessuna di queste oscenità pigiate sui tasti troverebbe la strada per le corde vocali. Nessuno di quelli che rimpiangono il mancato strupro alle cooperanti liberate avrebbe la forza di ripetere le sue bestialità davanti a uno specchio…”. Gramellini scriveva quando Gasparri non aveva ancora twittato, la realtà supera sempre l’immaginazione.
“Donne e sesso sono inscindibili per i tipi come Gasparri per i quali è impossibile pensare che i rapitori, essendo maschi, non stuprino le prigioniere che sono donne…Perché Vanessa e Greta, novelle Maria Goretti, non hanno scelto di farsi ammazzare, come sarebbe stato esemplare?…Al povero Gasparri è venuto un dubbio terribile: e se le due ragazze non solo tacciono sulla violenza ma addirittura se la sono goduta? Forse bisogna informarsi prima, chiedere ai rapitori se le signorine c’erano state e con quanti, e certo ormai rottamate si poteva anche risparmiare e lasciarle lì”.
Gasparri uomo di mondo che sa come va il mondo: se sei donna e te la sei cavata è perché l’hai data…Se ci sei andata, se esci di casa e sei donna è per darla. Gasparri uomo pubblico sente il dovere civile di informare tutti i cittadini distratti, di renderli compartecipe di tanta saggezza. Gasparri rumor di grufolo nei suoi tweet e pensieri.
Altro è il suono, l’assonanza, la cadenza offerta a noi tutti dalle parole e ammonimenti della Presidente della Camera Laura Boldrini. “Attacchi insopportabili a chi lavora per la solidarietà”. Andrebbe ricordato alla terza carica dello Stato che perfino la sovranità si esercita in Costituzione “nelle forme e nei modi…”, figurarsi la solidarietà. Ma poi quale sublime ed etereo pensiero quello che ignora l’ovvio. E l’ovvio è che se vai in piazza a sostegno della rivolta anti Assad, se organizzi invio e trasporto di medicinali a vantaggio dei combattenti anti Assad, fai una scelta legittima ma certo proprio e solo “cooperante” non sei. Vai a sostenere sul campo, non con armi ma con concreti aiuti, una parte belligerante. Perché Boldrini fa finta di non saperlo, perché sente l’urgenza, l’inderogabile urgenza di fare di Vanessa e Greta della sante mentre Gasparri non resiste alla tentazione di farne delle puttane? Altro è il suono, l’assonanza è quella dello starnazzo, quel ripetere chioccio e querulo lo stesso verso “politicamente corretto”.
E giungiamo al terzo, Roberto Saviano: ammonisce, invita, intima i senatori tutti ad uscire dall’aula quando Gasparri presiede. Fastidioso l’effetto prezzemolo ogni minestra cui Saviano si concede. E’ uno scrittore bravo e di successo, è diventato una sorta di presidio, talvolta Sibilla, della legalità anti criminalità organizzata, della materia ha un riconosciuto quasi monopolio sui giornali e in televisione. Sarebbe saggio amministrasse questo suo patrimonio culturale. E invece no, eccolo ad abbaiare fuori di casa sua alla porta di casa altrui. Ultimatum ai senatori di Saviano: uscite! Già fa ridere a raccontarlo, perché Saviano non ha la misura del rendersi ridicolo? Perché dilapida per presenzialismo compulsivo la sua serietà e credibilità?
Gasparri, Boldrini, Saviano: non è male un fastidio dei tre contemporaneo. Anche se vanno capiti: a Gasparri è rimasto molto tempo libero dopo che le vicende politiche lo hanno liberato praticamente in toto di incombenze decisionali o di leadership nella sua pubblica attività. Laura Boldrini ha sempre fatto fatica a staccarsi dalla vera e sostanzialmente unica identità pubblica della sua vita: l’assistenza ai profughi, migranti e rifugiati. Il suo universo culturale e di esperienze è lodevolmente quello, sfortunatamente solo quello. Di qui la fatica ad assumere ogni altra identità, culturale s’intende. Roberto Saviano è un po’ che non si indignava di brutto…