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Napoli devastata e non stava scritto da nessuna parte non si potesse evitare. Anzi era stato scritto e riscritto come evitarlo. La bellissima Piazza del Gesù ridotta a pezzi e brandelli nei suoi arredi e le vie circostanti e parte del lungomare impraticabili per ore ce l’hanno sulla coscienza, civile e civica coscienza, in primo luogo quelli che non hanno evitato di parlare a vanvera. Il Tar, il Tribunale amministrativo regionale. Dio solo sa, no neanche una divinità può saperlo, perché mai dovrebbe essere di competenza di un Tar emettere sentenza-ordinanza di ordine pubblica e quale mai competenza possa avere un Tar sulla trasferta o no degli ultras di una squadra di calcio.
Nessun dio, non certo quello della ragione, può sapere perché il Tar non si è dichiarato incompetente di fronte alla richiesta che veniva da Francoforte calcio di cancellare il divieto di vendere biglietti agli ultras tedeschi per la partita col Napoli. Il Tar che va a cancellare il divieto del Prefetto, il Tar che si pronuncia niente meno che sull’ordine pubblico. Il Tar che perde una meravigliosa e totalizzante occasione per tacere. Perché? Narcisismo giudiziario?
Va bene, la Uefa pensa e vede solo e soprattutto i soldi. Ama vestirli i soldi con l’abito pomposo dei “valori dello sport” ma sono i soldi i valori cui “si ispira il movimento”. E va bene, così e così sia. Senza moralismi e signora mia dove siamo finiti…Però la Uefa che si erge a difesa della libertà di movimento dei cittadini, la Uefa che veste la sua cura per i soldi da cura delle libertà è cosa sfacciatamente grottesca. All’indomani dello sdegno per l’attentato alla libera circolazione dei tifosi vibratamente manifestato dalla Uefa magari un po’ di rossore visto come è andata e come si sapeva sarebbe andata? Inutile contarci, la Uefa ha più volte dimostrato di essere assolutamente non permeabile ad altro che non sia la circolazione dei soldi.
Tar e Uefa, burocrazia giudiziaria e istituzione calcio hanno perso ottima occasione per tacere e hanno colto alla grande occasione per fare pessima figura. Ma anche il Viminale…Erano circa 600 i teppisti, gli sfasciatori venuti a Napoli apposta per devastare. Seicento, mica seimila. Non si poteva non farli entrare in Italia, d’accordo. Erano cittadini tedeschi e formalmente turisti tedeschi, sarebbe stato folle e impraticabile chiudere le frontiere a cittadini Ue. Ma segmentare con la forza pubblica la massa dei 600 era possibile. Dividerli a forza in piccoli gruppi e fermarli con le buone e soprattutto con le cattive era possibile, anzi doveroso.
Però al Viminale qualcuno ha avuto cura di evitare altra polemica o così credeva, qualcuno deve aver impartito indicazione pavide o generiche, qualcuno si è perso nel mondo di mezzo tra il politico e il questurino. E così i 600 sono stati “contenuti”, cioè hanno avuto solo un paio di piazze e qualche via da devastare e solo due o tre occasioni per pestarsi con ultras locali. La mano forte in piazza del Ministero degli Interni? Al Viminale sono più pratici di voce forte del ministro in Parlamento e nei notiziari e interviste tv.