Nel segno della croce benedetta la menzogna feroce
Tal monsignor Viganò (con la minuscola, decisamente la minuscola) ha concluso la sua performance in Rai benedicendo e muovendo braccia e mani a formare il segno della croce, il segno di Cristo. E così ha fatto venire in mente altre benedizioni impartite a sfregio dell’umanità e della cristianità: quelle impartite a chi faceva fuori i nativi del Sud e Nord America, quelle impartite a chi eliminava gli eretici, quelle impartite a chi vietava e bruciava i libri di scienza e la scienza, quelle impartite a chi cercava e scovava streghe e stregoni…In tutte queste benedizioni impartite nei secoli da Santa Romana Chiesa vi era fanatismo politico e ideologico. Tutte però hanno avuto, sia pure in misura minima, la motivazione (non l’attenuante) del contesto storico e culturale. Neanche qualcosa del genere solleva la benedizione impartita da Viganò via tv dalla sua crudeltà.
“I contagiati di Covid sono stati uccisi deliberatamente pe farci accettare le mascherine e i lockdown”: questo ha detto Viganò e la violenza oscena di queste parole è quel che ha benedetto con il segno della croce. Una menzogna senza pietà e decenza, uno sfregio ai milioni di morti di Covid, uno sputo sull’umanità sofferente, una frase di cui Viganò dovrebbe essere chiamato a rispondere, in primo luogo dalla Chiesa. Bruno Vespa dopo averlo ascoltato: “Che Dio lo perdoni”. Quel dio, se c’è, potrebbe in una infinita bontà perdonare perfino la menzogna crudele, non però l’oscenità del benedirla con il segno della croce.