Con Carlo Magno, figlio di Pipino il Breve, andrà ancora meglio. Analfabeta com’era Carlo, al papa non fu difficile convincerlo dell’autenticità del testamento taroccato di Costantino. E così si arriva al Sacro Romano Impero, con l’incoronazione per mano del papa in S. Pietro di Carlo Magno, che ricambia imponendo con le armi il cristianesimo a tutta l’Europa con decenni di guerre, stragi e leggi durissime degne dei talebani.
E i longobardi? Drasticamente ridimensionati, confinati di fatto in quella che poi si chiamerà Lombardia. Con l’unità d’Italia rimandata di una decina di secoli, fino all’arrivo dei Savoia…. E la Corona Ferrea di Monza? Sulla testa di Carlo Magno e dei suoi successori in quanto, eccetto una pausa tra l’888 e il 962, oltre che imperatori del Sacro Romano Impero erano anche re d’Italia, finché finirà anche sulla testa di Napoleone.
E dire che un paio di secoli prima la regina longobarda Teodolinda era già cristiana, era già stata regina d’Italia, dal 589 al 616, aveva donato varie terre ai monaci e già fatto costruire il famoso duomo di Monza per conservarvi la Corona Ferrea da lei costruita e inaugurata. Teodolinda l’aveva ricavata da un chiodo della croce di Gesù regalatole da papa Gregorio I. La leggenda dice che si trattava di uno dei chiodi trovati nel 324 a Gerusalemme da Elena, madre di Costantino, l’imperatore che sdoganò il cristianesimo rendendolo religione legittima.
Insomma, peccato! Bossi&C la partita dei ministeri a Monza l’hanno giocata male. E persa malissimo. Non sono stati affatto all’altezza della situazione richiesta dal tirare in ballo la capitale dei re d’Italia longobardi, nonché città della Corona Ferrea e del famoso duomo di Teodolinda. Hanno solo fatto la figura della rana, anzi del rospo che per diventare grande come un toro s’è gonfiato talmente fino a scoppiare…..