Donatella Galli e la sua “barzelletta” contro i meridionali sono ancora al centro di una polemica che non vuole placarsi.
A Napoli raccolgono firme contro di lei, mentre sulla pagina di Facebook intitolata “giornalisti on line” Giovanni Esentato ha postato un commento in cui non fa distinguo fra i due exploit attribuiti alla Galli, la cartina d’Italia col Meridione sott’acqua, di cui la Galli ha riconosciuto essere autrice definendola “una barzelletta” e il banner con simboli della Lega, foto della stessa Galli e forno crematorio, che invece la Galli disconosce e per cui il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha anticipato querele.
Meridionale di Maddaloni (Caserta), Giovanni Esentato, già segretario di AISI (Associazione Imprese Subacquee Italiane) è responsabile del settore giornalisti scientifici dell’AIOSS (Associazione Italiana Operatori Subacquei Scientifici) con sede a Ravenna e incaricato di docenza presso il Master di Medicina Subacquea ed Iperbarica presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e collabora con il CNR di Pisa per la ricerca di metodi di sicurezza e standard operativi in ambienti estremi.
Esentato non crede alla teoria del complotto e pensa che sia tutto farina del sacco della Galli.
In ogni caso, rileva, anche la sola”barzelletta” del Sud Italia sommerso dal mare rappresenta da solo un fatto di gravità tale da motivare le dimissioni della Galli da consigliera di una Provincia italiana, per quanto destinata alla estinzione.
Quel che pensa Esentato lo ha scritto in una e-mail, che ha anche inviato al prefetto di Monza, al Presidente della Provincia di Monza, alla Procura della Repubblica di Monza
“affinché adottino, ognuno per le proprie competenze, i provvedimenti che la Legge ed il buon senso impongono a persone di responsabilità civile e sociale”.
Questo il testo della lettera di Esentato:
“Egregia signora Lei si è resa responsabile di frasi xenofobe e che invocano la morte di milioni di persone per il solo fatto che abitano a sud rispetto a dove abita e vive lei. Deplorare e condannare quello che lei ha avuto la faccia tosta di definire “uno scherzo” mi sembra poco. Il putiferio che si è scatenato sul web e sui socialnetwork sono ascrivibili esclusivamente alla sua pochezza culturale, umana e di capacità di intendere la gravità delle frasi che scriveva, e alla sua protervia.
Immagino quale educazione possa scaturire da lei nei riguardi dei suoi figli.
La informo che diverse azioni legali sono state intraprese a suo carico affinché risponda nelle opportune sedi giudiziarie di quanto lei ha dichiarato sul web.
Che sia o non sia un “fake” questo lei lo dovrà dimostrare giacché già aveva avuto modo di esprimere idee e frasi razziste dal suo profilo di facebook e che sono state ampiamente documentate. Troppo facile e troppo comodo attribuire ad altri responsabilità che invece si hanno tutte in proprio. E che niente e nessuno può giustificare per motivi politici, razziali, di opinioni, di partito politico.
Lei oltretutto ha offeso anche e sopratutto quelle stesse persone che l’hanno voluta all’incarico politico che ricopre. Speriamo ancora per poco.
Ci si aspetta scuse nello stesso modo e con la stessa valenza che lei ha usato per proferire le terribili cose che ha scritto contro italiani ed ebrei. Nel ricordarle che il ruolo che lei riveste non le consente di offendere e invocare catastrofi contro persone che neppure conoscono la sua esistenza”.