Krogh nella sua foga pro Minardi e pro pista maglianese inciampa in qualche contraddizione. In fondo a pagina 2 della sua opposizione scrive infatti:
“Dunque, secondo il Pubblico Ministero le indagini compiute, per arrivare ad un avviso di conclusione di indagini preliminari, avrebbero dovuto fornire un ‘risultato certo’ in merito al coinvolgimento dei vari indagati. Un risultato certo è, però, quello che ci si può attendere da una sentenza, non dal compendio di elementi alla conclusione delle indagini preliminari”. Un teorema, un salto logico: pretende, infatti, che prima di arrivare a proscioglimenti o a rinvii a giudizio, ad archiviazioni o a processi, si debbano PRIMA avere delle sentenze!!! E poiché le sentenze sono la conclusione dei processi, Krogh di fatto invoca la conclusione dei processi PRIMA ancora che inizino!
Ma non è finita. Pur pretendendo che ci si basi su sentenze PRIMA di poter decidere se archiviare o no, ecco che Krogh calpesta bellamente tutte le sentenze di assoluzione di De Pedis e di condanna per Mancini. De Pedis è ovviamente dipinto come capoccia della banda maglianese – “uno degli esponenti di spicco” – quando proprio le sentenze tanto care allo stesso Krogh hanno escluso che ne sia stato un sia pur semplice gregario. Per giunta, ignorando quanto accertato da anni dai magistrati, e cioè quando qualifica la Minardi quale “compagna” dello stesso “esponente di spicco” della onnipresente banda mentre invece è certo che NON lo sia mai stata.
In fondo a pagina 5 Krogh si contraddice ancora una volta. Prima infatti descrive una certezza:
“Si perviene addirittura alla individuaziine del ‘Sergio’ indicato dalla Minardi come colui che accompagnò De Pedis all’incontro nei pressi del Bar Gianicolo”.
Immediatamente dopo però la stessa certezza diventa incertezza:
“si tratterebbe verosimilmente di Sergio Virtù, uno degli indagati, proprietario, all’epoca dei fatti, di una Renault 5, con molta probabilità la medesima autovettura menzionata dalla Minardi”.
Stesso andazzo per un’altra autovettura: una BMW 520, che a pagina 4 è guidata da Sergio Virtù, ma a pagina 6 è guidata da qualcun altro che, con a bordo la Orlandi, porta la ragazza
“nei pressi del laghetto dell’Eur ove ad attenderli vi era “Sergio – identificato a seguito delle dichiarazioni della Minardi in Sergio Virtù – autista di De Pedis”.
Insomma, Sergio è contemporaneamente l’autista della BMW e l’uomo che aspetta la stessa BMW!
Per concludere su Krogh: nelle interviste successive alla notizia della richiesta di archiviazione sosteneva di opporsi all’archiviazione, ma non indicava contro chi proseguire le indagini, “perché spetta alla Procura e non a noi decidere contro chi proseguirle”. Ora invece lo stesso Krogh insiste a farli i nomi: quelli del giro della onnipresente banda della Magliana. E De Pedis si salva solo perché è morto ammazzato nel ’90. Nessun cenno a eventuali responsabilità reali del “reo confesso” Marco Fassoni Accetti.