L’analisi del messaggio telefonico mi indusse a ritenere che il riferimento fosse ad un episodio narrato da più di un autore (Montaigne, Orano, Pastor, Marcocci) relativo all’arresto, avvenuto il 20 luglio, il processo e il successivo rogo a Ponte S.Angelo di una confraternita di frati portoghesi del nuovo mondo avvenuto durante la Settimana Santa del 1578. Il martirio della āconfraternita di S. Giovanni in Porta Latina, narrato e ricondotto da ciascun autore all’ uno o all’altro motivo, hanno, tuttavia, un tratto comune: il processo dei frati fu caratterizzato, e ricordato nei secoli successivi e fino ad oggi, per le severe sessioni di tortura alle quali furono sottoposti gli imputati onde estorcere loro la confessione ādesiderataā..
Dunque, il messaggio dell’āamericanoā rammentava la tortura e la pena di morte inflitte ai religiosi con il consenso della Chiesa di Roma, e notiziava che la Basilica di Santa Francesca Romana era stata scelta per il contatto telefonico del 20 luglio, data dell’ultimatum, proprio per richiamare quelle atroci torture e la morte sentenziata dal Tribunale del Governatore con il consenso della Chiesa.
Riportai la notizia al Dott. Fabrizio Peronaci, il giornalista con il quale avevo collaborato per un breve periodo, rappresentandogli che la spiegazione fornita dai testi di storia antica sembrava collimare perfettamente con l’allusione contenuta nel messaggio. Il Dott. Fabrizio Peronaci mi rispose inviandomi una fotografia dello schermo del suo computer sul quale era ben visibile lo stralcio di una lettera nella quale poteva leggersi con riferimento a Mons. Pietro Vergari….
āĆØ stato più recentemente il Cappellano della Pontificia Accademia dei Protomartiri,āCultorum Martyrumā.
Si tratta di unāassociazione molto chiusa, che si occupa di culto memoriale, ma della quale certi membri hanno attivitĆ ben poco religiose… cioĆØ fanatiche.ā…..Era una lettera inviata al programma āChi L’ha Vistoā nel novembre del 2005 da un Vescovo sudamericano, stando alla sigla posta in calce e ad alcuni errori di ortografia. La lettera ĆØ rimasta segreta al pubblico fino alla metĆ del mese di giugno quando ĆØ stata resa pubblica.
Si trattava di un piccolo successo. Della vicenda di Emanuela Orlandi, e ancor più della giovane Mirella Gregori, non si era mai saputo nulla. Questa era la prima certezza. Ecco l’entusiasmo di cui Le parlavo in precedenza con riferimento al precedente esposto.
I componenti del Comitato Direttivo dell’ Accademia Cultorum Martirum (1980-1987). Accademia del Culto dei Protomartiri e per la Conservazione della Liturgia Stazionale.
Buongiorno,
come si evince dalla documentazione ufficiale il direttivo del Collegium Cultorum Martyrum
all’epoca risultava cosƬ composto:
Rev. P. Colciago Virginio B. Magister
Rev. P. Fasola Umberto M. B. Curator
Dott. Bianchi-Cagliesi Lorenzo Crator
Comm. Marincola Giorgio Curator
Sig.ra Mazzitelli Rosa Curator
Ing. Santa Maria Mario Curator
Prof. Quacquarelli Antonio Curator
Mons. Piccioni Francesco Sacerdos
Rag. Rossi Enrico Ab epistulis
Sig. Marini Giovanni Arcarius
Sig. Zaccagnini Augusto ProcuratorMessaggio del Segretario āab epistulisā dell’ Accademia Cultorum Martirum, Cavaliere della Repubblica Pierluigi Imbrighi che forniva solo i nomi dei componenti invitandomi,telefonicamente, a richiedere un appuntamento per lāesame dello schedario e delle note biografiche.
Gli elementi notevoli
Padre barnabita Virginio COLCIAGO, missionologo appassionato studioso e biografo di Padre Giovanni SemerƬa filosofo e missionario fondatore di una missione a Haquaquecetuba, nelle terre più povere del Brasile. Autore, tra lāaltro del saggio āMissionari Barnabiti in Brasile nel Settecentoā;
Padre barnabita Umberto FASOLA, archeologo, esploratore della IV regione delle Catacombe di SantāAgnese in Roma;
Padre barnabita Andrea Maria ERBA, Vescovo emerito della Diocesi di Velletri Segni, decano dei barnabiti, missionologo e missionario in Brasile. BenchĆ© non compreso nellāelenco dei componenti del collegio direttivo, la sua collaborazione e contiguitĆ con esso ĆØ dimostrata da un saggio pubblicato per lā Accademia Cultorum Martyrum dal titolo āI protomartiri cristianiā.
