Marco Benedetto Settembre 15, 2011 5
Che su quello che diceva potesse esserci qualche gigantesco dubbio lo avevamo pensato e scritto da tempo, ora...
Giuseppe “Pino” Nicotri è stato corrispondente dal Veneto del quotidiano la Repubblica dalla nascita alla fine del ‘79, tra i fondatori de Il Mattino di Padova e de La Tribuna di Treviso, dei quali è stato anche caposervizio, e per 35 anni giornalista de L’Espresso. Autore di una dozzina di libri inchiesta (tra i quali Il Silenzio di Stato, Agli ordini del generale Dalla Chiesa, Berluscon de’ Berlusconi, Fiat – Fabbrica italiana automobili e tangenti, Triplo inganno: il Vaticano, gli apparati e il caso Orlandi) e di un romanzo (Vicolo Scandenberg), è stato anche ideatore e conduttore dal 1986 al 1994 del programma settimanale di informazione Profondo News per TelePadova. Nicotri è il maggiore esperto del mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi, argomento al quale dal 2002 ha dedicato tre libri e una infinità di inchieste e articoli, dimostrando ogni volta la falsità delle “rivelazioni” dei “supertestimoni” venuti man mano alla ribalta e delle piste da loro fatte imboccare alla magistratura.
Con il suo primo libro, il Silenzio di Stato, edito nel 1973 da Sapere Edizioni, Nicotri ha demolito la pista anarchica della strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969. E ha permesso così di scoprire le incredibili coperture degli ambienti politico militari e dei servizi segreti a favore dei neonazisti veneti, gli stragisti posti alla base della strategia della tensione: quella che ha caratterizzato e insanguinato l’Italia soprattutto nel 1969 innescando per reazione il terrorismo brigatista. Nicotri è entrato nel giornalismo, a L’Espresso, grazie a quel suo primo libro.