Pensioni d'oro da colpire? Allora il governo tagli anche voti, peso, statura... (foto d'archivio Ansa)
ROMA – Noi pensionati “d’oro” ai politici che in nome dell’equità sociale predicano fin dal governo Letta – vedi il suo ministro del Lavoro Enrico Giovannini – di prenderci a bastonate chiediamo una legge che l’equità sociale la realizzi davvero e in molti settori [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play]. Chiediamo infatti una legge che:
Chiediamo la luna? Richieste grottesche? Beh, comunque in quanto a grottesco i teorici dell’”equità sociale” tramite punizioni contro di noi non li batte nessuno. Basti pensare a Salvini: la Lega da Autostrade, dei Benetton, nel 2006 aveva ricevuto 150 mila euro di finanziamenti (vedasi allegato A al bilancio consuntivo della Lega) e lui nel 2008 – governo Berlusconi – ha votato a favore della concessione fino al 2038 alla stessa Autostrade, dei Benetton. Senza contare che prima della tragedia genovese ci fu la feroce opposizione di Beppe Grillo alla Gronda, la quale avrebbe reso superfluo il ponte Morandi. Il tutto senza che il co-vicepremier Di Maio abbia nulla da ridire…
Questi politici vogliono in realtà spaccare il Paese mettendo i “ricchi” contro i “poveri”, molti dei quali in realtà sono solo evasori fiscali, e i giovani contro gli anziani per potersi presentare come politici che si occupano dei deboli e guardano al futuro, privilegiando pertanto i giovani e gli “incapienti” e proteggendoli dalla zavorra rappresentata da egoisti, privilegiati e anziani. Politica di basso conio perché stando ai fatti e non alle sole chiacchiere si basa su chi invece di dire “voglio migliorare la mia posizione”, e agire di conseguenza, preferisce dire “voglio peggiorare la tua posizione” e agire di conseguenza. Tendenza pericolosa perché porta al peronismo, al sanfedismo e ai sanculotti. E’ come se i malati anziché voler guarire preferissero che si ammali anche chi è sano.
E comunque: perché “l’equità sociale” o una “maggiore equità sociale” in un solo settore, vale a dire quello dei pensionati, e non anche negli altri? Forse che la società italiana è composta solo da pensionati e il reddito degli italiani solo da pensioni? E tutti gli altri campi dove l’iniquità sociale se la fa da padrona? Ce ne laviamo le mani? E perché mai, di grazia? Sembra di riascoltare, in salsa ben diversa e comica, i discorsi sul “comunismo in un solo Paese” rifilati fino al crollo dell’Unione Sovietica.
Più grottesco di così….