Vaccini, per i furbetti sono tempi duri in Portogallo. In Italia accadrà altrettanto? La Procura Generale portoghese ha aperto nove indagini. Ma se ne prevedono altre. Sulle irregolarità e i favoritismi commessi nell’esecuzione dei vaccini, ancora in corso, nell’mbito del piano nazionale di vaccinazione contro il Covid.
Le accuse ipotizzate per i furbetti dei vaccini vanno dall’appropriazione indebita fino all’abuso di potere, abuso d’ufficio e abuso di fiducia.
Tra le nove indagini, quella sulla somministrazione del vaccino al direttore della previdenza sociale di Setúbal, Natividade Coelho. Che si è dimesso non appena i giornali hanno reso noto il suo essersi fatto vaccinare per primo o tra i primissimi.
Sotto indagine anche lo strano caso della vaccinazione dei dipendenti di una pasticceria a Porto. Fatti vaccinare senza fare la fila. Per volontà del direttore regionale Antonio Barbosa del servizio dei ricoveri d’emergenza del nord del Portogallo, gestiti dall’Istituto Nazionale di Emergenza Medica (INEM).
Anche Barbosa s’è dimesso non appena la faccenda è trapelata.
Sotto inchiesta anche come si sono svolte la vaccinazioni relative all’INEM di Lisbona, al Centro di Sostegno agli Anziani di Portimão. E nelle istituzioni private di solidarietà sociale di cinque città. Arcos de Valdevez, Bragança, Montijo, Seixal e Vila Nova de Famalicão.
Il capo del Governo invoca punizioni per i furbetti dei vaccini
Lo scandalo e l’indignazione sono tali da avere indotto il capo del Governo, Antonio Costa, a dichiarare senza giri di parole:
“Chi non rispetta le regole di vaccinazione dev’essere punito“.
Nel frattempo si è saputo che è l’italiano Fausto Romano, pugliese di Galatina, attore, regista, musicista e scrittore, l’interprete del famoso spot lanciato dal governo portoghese a fine gennaio. Per tentare di arginare il dilagare della pandemia da Covid-19. E forse lo spot e Romano hanno davvero un po’ di merito per la buona notizia delle frenata dei contagi negli ultimi giorni. Da oltre 10-15 mila nuovi infetti e oltre 300 morti nelle 24 ore si è finalmente scesi molto, fino a rispettivamente quota 7.915 e 225.
Un farmaco contro il covid basato su una pianta tossica
Ma le buone notizie lusitane sono due. La seconda è che l’Università inglese di Nottingham ha appurato che un farmaco usato per ridurre del 50% in un mese il carcinoma prostatico è “altamente efficace” contro il coronavirus. Il farmaco sia chiama tapsigargine e prende il nome e lo si estrae dalla pianta tossica Thapsia garganica, molto diffusa nei boschi del Portogallo centro meridionale.
Uno spot da paura per i vaccini
Lo spot di Romano lo hanno ribattezzato shock spot per l’impressionante scena iniziale. Ma è sicuramente didattico. Per una manciata di secondi il video mostra uno sciame di api che schizza fuori dalla bocca di un giovane. Seduto in panchina a parlare con un suo amico. Il giovane che parla è Fausto Romano.
L’amico fugge terrorizzato e Romano resta solo. Dopodiché si vedono di nuovo gli stessi due amici seduti come prima sulla stessa panchina intenti a parlare, ma dalla bocca di Romano invece delle api escono le invisibili particelle contenenti il maledetto virus e le sue stramaledette varianti. Particelle che nessuno dei due può notare. Sicché questa volta l’amico di Romano non scappa via e resta invece tranquillamente seduto a parlare. Ed è così che si infetta senza che nessuno dei due se ne accorga.
“Le apri si vedono, i virus no”, spiega la voce narrante che fa da sottofondo.
L’ex paradiso Covid free portoghese è diventato e continua a essere quanto meno un purgatorio. I 10 milioni di portoghesi hanno superato anche le 16 mila infezioni e i 300 morti in 24 ore. Come dire 96 mila infezioni e 1.800 morti in 24 ore per i 60 milioni di italiani. Cifre alle quali per fortuna non siamo mai arrivati. E speriamo di non arrivarci mai…
La Germania e la Spagna, pur flagellate anch’esse dal Covid, hanno offerto al Portogallo l’invio di loro medici e l’accoglienza nei propri ospedali di malati gravi con il Covid. Nel Paese lusitano di posti liberi per i casi urgenti e gravi non ce ne sono più.
Prima misura le mascherine
Il boom dei contagi e dei morti conseguenti ha fatto esplodere un dibattito utile anche all’Italia. Quello sulle mascherine comunitarie e sull’uso di due mascherine, una sull’altra. Il nome “mascherine comunitarie” fa pensare che siano raccomandate dalla Comunità Europea, peraltro sostituita dall’Unione Europea. Invece indica che sono le comuni mascherine fatte in casa, buone tuttalpiù per la comunità domestica. Sono anche chiamate “mascherine sociali”.
Le autorità e i giornali portoghesi fanno rilevare che Paesi europei, come l’Austria, la Germania e la Francia, hanno annunciato che, in attesa dei vaccini, le maschere comunitarie non dovrebbero essere utilizzate in luoghi con una grande concentrazione di persone. Più in dettaglio fanno rilevare che:
– i tedeschi hanno reso obbligatorio nei trasporti pubblici, nei negozi e nei luoghi di lavoro l’utilizzo di mascherine chirurgiche. E hanno vietato quelle fatte in casa, a base di tessuti.
– In Austria l’uso delle mascherine comunitarie è vietato, le persone di età superiore ai 14 anni devono usare nei trasporti pubblici, nei negozi o nelle farmacie le mascherine FFP2.
– In Francia il ministro della Salute Olivier Véran ha raccomandato l’uso nei luoghi pubblici di maschere che abbiano una capacità di filtrazione superiore al 90%. Che proteggono molto di più delle stoffe usate in casa. Se poi si tratta di tessuti pregiati, proteggono molto meno.
Per lo specialista internazionale della sanità pubblica Tiago Correia il divieto di maschere comunitarie
“non è una misura estrema e rivela la difficoltà che abbiamo a contenere i virus attraverso questo tipo di protezione”.
Correia fa notare:
“Non siamo sicuri se l’aumento dei casi sia un problema dipendente dai tipi di mascherine utilizzate. O se sia dovuto al mancato loro utilizzo o a un loro uso scorretto. Con questi dubbi, l’unica opzione rimasta è prendere la decisione più prudente, ovvero aumentare la sicurezza delle maschere. La loro regolamentazione ha senso fin dall’inizio della pandemia, non solo per le nuove varianti”.
Intanto comincia a non essere raro l’uso di due maschere – una sopra l’altra – almeno quando si sta molto tempo in luoghi chiusi dove è impossibile tenere la dovuta distanza con le altre persone. Distanza che in Portogallo è fissata a due metri, il doppio che in Italia. Ma Correia assicura:
“Se le maschere sono certificate, non vedo l’utile della doppia mascherina”.
E il pneumologo José Alves concorda:
“Quello che dobbiamo fare è sceglierne una che sia efficace. Basta avere una del tipo FPP1 o FPP2 posizionata correttamente”.
Riguardo l’Italia, le mascherine di comunità del fai da te casereccio non rientrano né nel gruppo dei dispositivi medici né tantomeno in quello dei facciali filtranti o di protezione individuale. Eppure l’art.16 comma 2 del d.l. 8/2020 permette di confezionarle e indossarle nonostante non l’assenza di valutazioni sia da parte dell’Istituto Superiore di Sanità sia dell’INAIL. Ecco il motivo a causa del quale non possono essere utilizzate né per prestare assistenza volontaria né in ambiente ospedaliero.