[…]Sono convinto che questa orribile vicenda di Avetrana ci procurerà ancora molta amarezza. Non sparirà in tempi brevi dalle cronache giornalistiche prima di arrivare a una ricostruzione dei fatti credibile. Siamo in presenza di un caso giudiziario e di una personalità che potrebbe fare impallidire sia Perry Mason che Gogol o Dostoevskij.
[….]La versione fornita con la confessione resa agli inquirenti permette inoltre a Misseri di tenere fuori dai guai la famiglia. Se si appurasse che i fatti sono diversi da quelli raccontati da Misseri e cioè che in realtà lui ha prima tentato di violentere la nipote e che questa si è difesa al punto che lui per reazione l’ha uccisa, diventa impossibile credere che qualche familiare non finisca coinvolto, magari a causa dell’incubo del padre e marito padrone, magari sua figlia, presente in casa durante il tempo del tentato stupro, con inevitabile colluttazione e grida di Sarah, e dello strangolamento. Scatterebbe l’imputazione quanto meno di omissione di soccorso, se non di concorso, compreso il sequestro di persona.
[….]Mi pare anche poco chiara la tempistica degli eventi. Misseri infatti ha raccontato che, dopo che lui aveva già ucciso la nipote, sua figlia ha avuto il tempo di affacciarsi al garage e parlargli “mentre Sarah era a fianco a me, cadavere”. Dopodiché lui ha impiegato del tempo ad avvolgere la sua vittima in una coperta, caricarla in macchina, guidare fino al suo podere, compiere le varie manovre per scaricare il cadavere senza farsi notare da nessuno, bruciare i vestiti e disperderne le ceneri. E poi, alla fine di tutto, anche il rapporto sessuale. Siamo sicuri che sia andata proprio così?”.
Esattamente quello che hanno fatto gli inquirenti, che hanno cercato di rispondere a queste e altre domande emerse nel corso delle indagini. E continueranno a cercare, perché il caso non è ancora chiuso. Resta infatti ancora senza chiara risposta l’interrogativo più angosciante, quello che ho posto all’inizio di questo articolo: Sabrina è davvero colpevole? O è innocente?