Coi tempi che corrono, migliorare la preparazione scientifica dei giovani sarebbe più prezioso del solito per il futuro dell’Italia intera, altro che le chiacchiere “federaliste” e simili. Da notare che la scuola pubblica italiana, rispetto al 2006, recupera 20 punti in Lettera, 16 in Scienze e addirittura 24 in Matematica. Le private invece, nonostante la pioggia di quattrini pubblici, crollano dimostrando così di essere solo zavorra. Costosa, ma zavorra. Con buona pace di papa Leone XIII e di S. Carlo patrono di Milano.
Qui non si tratta di essere anticlericali o di fare del moralismo “laicista”, il dramma supllementare infatti è che mentre si vuole affondare l’istruzione di massa e la ricerca scientifica pubblica nostrana per favorire i figli di papà, in grado di pagarsi le migliori scuole preferibilmente estere, arrivano due notizie che dovrebbero farci meditare e imporre un deciso cambio di rotta.
La prima notizia è che la Cina ha costruito e messo in funzione il supercalcolatore elettronico più potente del mondo, che surclassa del 40% quello made in Usa detentore del primato fino a ieri. La seconda notizia è che la stessa Cina sta per realizzare un treno capace di correre alla strabiliante velocità di mille chilometri all’ora. Sì, avete letto bene: mille chilometri orari! Roba da fare concorrenza ai voli aerei e da far sparire nel cestino dei ferri vecchi il nostro tanto decantato Pendolino e annesse Frecce Rosse troppo spesso spuntate, con buona pace anche di Montezemolo.
Nessuno si è accorto che qualche anno fa la Cina ha chiesto di comprare il molo del porto commerciale di Venezia che si chiama Marco Polo. Non so se mi sono spiegato: mentre una volta era il veneziano Marco Polo che andava a Pechino e ci riferiva, ora è Pechino che arriva a Venezia e si prende Marco Polo…. Una svolta emblematica, epocale, passata sotto silenzio. Così come è passato sotto silenzio che con la scusa di proteggere le sue petroliere dai pirati somali sono comparse per la prima volta nella Storia del Mediterraneo navi da guerra cinesi nel fu Mare Nostrum. Insomma, mentre la concorrenza e la sfida del mondo, guidato dall’Oriente, si fanno sempre più agguerrite, noi caliamo le brache per fare gli interessi del Vaticano e di Berlusconi. Non è una politica particolarmente intelligente. O no?
Ad aprire la strada alla regalia di quattrini pubblici alle scuole private è stato non a caso il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, espressione politico-partitica di Comunione e Liberazione, seguito a ruota dall’attuale ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini, che nonostante il suo dicastero si chiami Pubblica Istruzione s’è fissata a voler ingrassare i bilanci dell’istruzione privata, dove perfino la Lega Nord di Umberto Bossi vuole andare a pascolare sia per far cassa che per formare i giovani padani. Un esempio clamoroso della disinvoltura tutta padana del senatùr&C è la scuola Bosina di Varese, meglio conosciuta con il nome tronfio, pretenzioso e piuttosto ridicolo di Libera Scuola dei Popoli Padani. Scuola forse libera, che però s’è messa in tasca 800 mila euro di finanziamento statale. Il tutto, si noti bene, mentre con l’altra mano si tagliano i fondi alla scuola pubblica e in particolare alle Università e alla ricerca scientifica con l’altra mano
Basterebbe questo per mandare non solo a casa, ma anche sotto processo per spreco di danaro pubblico e danni allo sviluppo italiano Berlusconi, il suo incompetente ministro Gelmini e qualche altro loro sodale.